L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e sull’attacco, in particolar modo su Brunori.
Cercasi attacco disperatamente, quanto meno una produzione offensiva come quella di inizio campionato. È il dato più evidente del calo fatto registrare dal Palermo nell’ultimo mese. Una carenza sotto il profilo realizzativo che sarà tra i temi che Corini dovrà approfondire e migliorare, in questa sosta. Insieme a molti altri aspetti. Lo zero alla voce tiri in porta fatto registrare nell’ultimo match perso in casa con il Cittadella è sintomatico in questo senso. Un controsenso per una squadra che vanta il primato in Serle B per numero di giocatori diversi mandati in gol (12) e che fino alla precedente pausa di campionato aveva manifestato un certa propensione a bucare la porta avversaria.
La differenza di rendimento prima dell’ultima sosta per le nazionali fa a pugni con quello delle ultime 5 partite: 14 gol in 8 gare contro i 4 messi a segno nell’ultimo mese, una media di 1.75 reti a march contro lo 0.8. Un peggioramento da incubo, figlio del calo delle prestazioni della squadra e di cui hanno sofferto particolarmente gli attaccanti. Nell’ultimo mese nel reparto avanzato sono andati a segno soltanto Mancuso e Brunori (su rigore). Nella prima parte del torneo invece avevano fatto centro un numero ben più ampio. Soleri, Insigne, Di Francesco, Brunori e Mancuso.
Le assenze di Di Mariano e Valente per infortunio fino a un certo punto dell’ultimo percorso si sono certamente fatte sentire nel computo generale. Ma è evidente che un calo nella pericolosità c’è stato. Il Palermo non punge come prima soprattutto ha perso il peso specifico del suo bomber. Brunori, finora, ha segnato 4 reti, 4 delle quali in unica gara quella vinta a Venezia. L’altra realizzata dagli undici metri nei minuti finali contro il Lecco. L’italo brasiliano svolge un compito ad ampio raggio sul fronte offensivo, viene fuori per accompagnare l’azione offensiva, avviando l’innesco degli esterni, ma non riesce più a raccogliere palloni “puliti” in area. Anche qui Corini dovrà fare una sintesi tra i movimenti e il fatturato raccolto dall’attaccante per correggere cosa non funziona. Anche perché c’è sempre l’opzione Mancuso da proporre al cent del tridente, strada mai percorsa dal tecnico a inizio gara.