La conferenza stampa di presentazione di Hera Hora è stata una vera e propria festa per tutto il popolo palermitano, dopo mesi tragici in cui il calcio a Palermo rischiava di scomparire. L’edizione odierna di “La Gazzetta dello Sport” analizza i punti chiave della conferenza in cui si sono presentati Dario Mirri, Tony Di Piazza e Rinaldo Sagramola. Conferenza aperta a tutti, davanti a un migliaio di tifosi che si sono mescolati con i giornalisti presenti «La location non è convenzionale, ma è la nostra casa–spiega il presidente Mirri -. Il mio desiderio era di presentarmi così,il destino ha previsto che gli uffici non siano disponibili,quindi non c’erano altri posti.Questo è il mio messaggio: lo stadio si apre alla città,mai più mancanza di trasparenza. Cambia tutto. Il Palermo ora è di Palermo. La mia famiglia e Tony Di Piazza stanno facendo un investimento enorme, giudicateci sui fatti. La squadra è stata iscritta in anticipo, abbiamo pagato senza bisogno di fare fideiussione». Nell’organico dirigenziale rosanero è previsto anche Gianluca Paparesta, l’ex arbitro sarà l’interfaccia di Di Piazza nel Palermo.:«E’ il link che ha consentito l’unione tra Di Piazza e Mirri, si occuperà dei rapporti con le istituzioni e con i media–spiega l’a.d. Sagramola. L ’area tecnica sarà affidata a Renzo Castagnini, l’allenatore sarà Rosario Pergolizzi. Il settore giovanile sarà affidato a Rosario Argento, mentre come direttore tecnico del settore giovanile,che coadiuverà anche Castagnini, ci sarà Leandro Rinaudo». Di Piazza poi ha spiegato la sua unione con Mirri: «Palermo è il marchio che più ci rappresenta all’estero e può rappresentare tutti i tifosi del Palermo fuori dalla Sicilia,è davvero un grandissimo onore. Mi sono reso conto che da solo sarebbe stata un’ impresa gestire dagli Usa e sarebbe stato più di quanto avrei potuto fare. Ho conosciuto Mirri tramite Paparesta, ho avuto impressioni positive e ho ritenuto che fosse meglio unire le forze per vincere il bando. L’ho ritenuta la soluzione migliore, insieme riusciremo a portare il Palermo dove merita di essere». Il piano triennale prevede un investimento di 15 milioni di euro,il modo in cui verranno distribuiti è lo stesso Sagramola a spiegarlo. «Si immagina di spendere 1,5 milioni per la D,in aggiunta ai ricavi, e 6-6,5 milioni per la Serie C. Solo con capitale proprio,senza indebitamento». Poi l’a.d si è soffermato sulle strategie per l ’allestimento dell’organico e su quei big che hanno teso la mano al Palermo in D come Mazzotta e Accardi: «Non chiudiamo la porta a chi tende la mano,purché sia sostenibile. Se vogliono lo stipendio da B non può funzionare. La squadra va composta abbastanza semplicemente, servono almeno 10 under. Gli altri 15 saranno giocatori dal rendimento sicuro,perché sappiamo di dover vincere nell’immediato. Vecchi bucanieri di categoria o gente che per amore e passione accetti di scendere di categoria». Negli ultimi giorni si sono registrati contatti tra Mirri e Colella, proprietario,tra gli altri, del marchio d’’abbigliamento Alcott e contendente per il bando. «Devo trovare sponsor,per questo ho contattato Colella –spiega Mirri -. Mi è sembrato elegante contattare chi voleva investire nel Palermo. Non ci hanno dato risposta,ma quello è il mio lavoro. C’è una trattativa. Futuri partner?Il Palermo è una società aperta, se ci sono le possibilità di gente più capace,siamo aperti».