“Altro che Rosatellum. Eleggere un deputato o un senatore sarà molto più semplice che nominare le squadre che andranno in Serie A.C’è una gran ressa in vetta, perché le prime tre della vigilia hanno fatto un solo punto: l’ha scampata il Frosinone, mentre l’Empoli capolista s’è fatto battere e agganciare dal Venezia, e il Palermo ha incassato la prima sconfitta e adesso di imbattute non ce ne sono più.
Insomma, la bottiglia di champagne non si stappa ed è sempre più agitata. Davanti non si scatta e una capolista con 17 punti dopo 10 giornate è al minimo sindacale. Negli ultimi 5 anni s’era visto guidare il Carpi con 18, altrimenti abbiamo avuto il Sassuolo a 25, il Verona a 23, il Lanciano a 22 e il Crotone a 21. Il tutto nel turno che anticipa quello infrasettimanale: di solito questo trittico sgrana la classifica, in quello precedente non è stato così e vedremo se anche tra una settimana la situazione sarà shakerata ma immutata.
E’ dura, durissima stare in alto. Ma è bello, bellissimo un campionato così. Perché accompagna l’incertezza con una valanga di gol. Altri 34, quota 300 è stata superata con largo anticipo: siamo a 304 (mai successo) e, per rendere l’idea, un anno fale reti erano 245 e il massimo precedente era di 291 nel 2011-12. Una messe di gol arrivata senza rigori (prima volta), con qualche errore di troppo in difesa ed esaltando i bomber, giovani (Favilli su tutti), navigati (Calaiò, al primo su azione) e in evidenza (Pettinari capocannoniere accanto a Caputo). Ma non solo. Intanto le due doppiette della giornata le hanno firmate due centrocampisti come Basha e Moscati. E poi ci sono i difensori, quelli che per contratto i gol li devono evitare e che invece hanno deciso di andare oltre: hanno timbrato i terzini Salvi e Crivello e i centrali Coletti, Dos Santos, Lucarelli, Masi, Rigione, Schiavi e Volta.
Detto che tutto questo divertimento è seguito buon segno – da tanta correttezza (un espulso e appena 34 ammoniti: il minimo era 43…), sui motivi ci si può sbizzarrire. L’eccellente progettualità di società sane e la smania di tanti allenatori al debutto stanno forse sopra a tutto. Per questo tutti possono battere tutti. E soprattutto, in coda, può retrocedere anche chi non se lo aspetta. Ci saranno sorprese anche lì. Occhio…” Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.