“C’è un dossier, circoscritto alle ultime tre partite, che il Catania tiene a mente senza bisogno di ricorrere agli appunti e che ha scatenato l’ira del collaboratore dell’area tecnica Fabrizio Ferrigno dopo il derby perso ad Agrigento. Ferrigno si è scagliato contro le decisioni arbitrali riferendosi non soltanto a quello che s’era notato durante la gara dell’Esseneto. «Adesso siamo stufi, se c’è un disegno contro di noi, vedremo. Ma ci salveremo, anche se fosse all’ultimo minuto dell’ultima giornata dei play out». LA LISTA NERA Il riferimento agli episodi, a cui aveva fatto cenno tempo fa anche il ds Marcello Pitino, riguarda intanto il confronto di Martina, gara d’esordio del tecnico Moriero. Il fallo di Schetter su Nunzella non sanzionato dall’arbitro, ma soprattutto il gol annullato a Russotto (minuto 43 del primo tempo) per un fallo che avrebbe commesso Bombagi. E al 15’ del secondo tempo ancora al fantasista napoletano, atterrato in area, fu ignorato un rigore e venne concessa una punizione dal limite. Il turno successivo, CataniaJuve Stabia cominciò male per i rossazzurri. Carillo atterrò Bombagi dopo sei minuti e non fu concesso il rigore a favore degli etnei. Dopo dieci minuti Canossa atterrò Falcone e il rossazzurro fu ammonito per simulazione. Adesso Falcone, ammonito anche ad Agrigento, entra nella schiera dei diffidati. IL DERBY DI AGRIGENTO Ferrigno tuona ancora per l’andazzo: «Ingiustizie su ingiustizie, non ne possiamo più. Non possiamo sempre restare zitti, ma il nostro lavoro viene condizionato da episodi che ci vengono sempre contro. Come il rigore prima fischiato e poi non concesso». Il dirigente si riferisce all’episodio di ieri l’altro capitato al 10’ del secondo tempo: cross di Garufo, mani di Capuano. Viotti, arbitro di Tivoli, concede il rigore, poi ci ripensa dopo un consulto con i collaboratori. Anche una spinta di Capuano su Bergamelli (38’ p.t.) viene ignorata. E Falcone, ammonito insieme con Di Piazza per reciproche scorrettezze avrebbe ricevuto, a detta dello stesso Ferrigno, un colpo proibito. Nel girone di andata lo stesso arbitro Viotti sventolò un cartellino rosso sotto il naso di Scarsella (a gennaio ceduto) in maniera gratuita, concedendo un rigore al Martina per il quale fioccarono le proteste”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.