Gazzetta dello Sport: “La Barcellona di Messi, il Camp Nou è tutto ai suoi piedi. Villa al mare e ristorante in centro per l’argentino”

“Prima Messi, poi Gaudì. E prima o poi la statua di Messi finirà al posto del gigantesco Cristoforo Colombo che guarda il mare dalla fine delle Ramblas. Barcellona è pazza del suo re e i tifosi che arrivano in visita lo sono se possibile ancora di più: il museo del Barcellona è secondo nella classifica dei più visitati di Spagna, battuto soltanto dal Prado, e molto spesso i turisti vanno a vedere il Camp Nou prima ancora di perdersi nei meravigliosi ghirigori architettonici che un tempo erano il vanto della città catalana. La Sagrada Familia, certo, Casa Batllò e la Pedrera e tutto il resto seducono ancora. Ma fra i più giovani, non soltanto europei, il Camp Nou è una meta imperdibile. Una fabbrica di soldi e di popolarità, esattamente come la squadra che la abita. RADICI Leo Messi è arrivato a Barcellona ragazzo e probabilmente non la lascerà se non quando smetterà di giocare a pallone. È inimmaginabile che il Barça si separi dall’uomo­simbolo, un giocatore planetario che rende ormai pallidissimi i ricordi di Cruijff, Ronaldo, Rivaldo e tanti altri campioni che hanno vestito la maglia blaugrana. Messi è il Barcellona ed è anche Barcellona, visto che pochi dei turisti che visitano la città hanno un’idea poco più che vaga dell’esistenza dell’Espanyol, una volta fiero avversario in derby accesissimi. Il Barcellona abbaglia con la sua potenza mediatica e fa ormai parte a pieno titolo della lista delle cose imperdibili in terra catalana. I non appassionati di calcio spesso si concedono una gita al Camp Nou e al museo, i fanatici si spingono fino ai cancelli della Ciutat Esportiva, una cittadella abitata dai maghi del pallone, del basket e dai protagonisti dello sport blaugrana in tutte le sue forme. Non un prodigio d’arte (d’altra parte neppure il Camp Nou si può definire un gioiello d’architettura) ma l’esibizione della potenza di una multinazionale dello sport. E al centro di questa grandezza c’è il piccolo Messi, uno che non vive nella città che lo adora, ma si prepara a diventare imprenditore in uno dei quartieri più eleganti, l’Eixample. SOGNI E REALTÀ Fra tre mesi è prevista l’apertura del ristorante di Leo. Messi è un assiduo frequentatore del 9 Reinas a Sant Cugat (i proprietari sono ex calciatori, una quota appartiene anche a Mascherano), vive a Gava, sulla costa vicino a Barcellona, dove i suoi bambini vanno a scuola con quelli dell’amico Suarez. Si è fermato a vivere nella città per un po’, durante il periodo della nascita del primo figlio, ma è abituato a stare sul mare, lontano dal traffico. Per fare il suo ingresso nella ristorazione e accontentare così il fratello Rodrigo, che ha studiato per diventare cuoco ma poi ha preferito seguire gli affari del fratello divo, ha scelto però il centro di Barcellona e una strada di Eixample nei pressi della Avenida Diagonal. Il sogno di Rodrigo Messi si avvererà nei mille metri quadri del Bellavista del Jardin del Norte, uno spazio dedicato alla gastronomia. Ci saranno ristoranti ma anche chioschi per la vendita di piante aromatiche, libri e giornali. Un tentativo impegnativo anche per chi ha un giro d’affari multimilionario, un legame in più con Barcellona. PASSEGGIATE Chissà, forse con l’apertura del ristorante Leo si farà vedere più spesso in città e non resterà sempre nella casa che ha comprato dopo aver abitato per tanto tempo a Casteldefells, vicino al grande amico Ronaldinho. Gli anni sono passati e ora il grande amico è Luis Suarez, un altro che non ama molto la vita mondana. Ma chi va a visitare Barcellona non può certo limitarsi alla vista del mare. Esercizio rilassante, però a Barcellona c’è troppo di bello da fare e da vedere per fermarsi sulla costa”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio