Gazzetta dello Sport: “La B fa la rivoluzione: 14 tecnici nuovi. Soltanto otto hanno conservato il posto. Tre gli under 40, Gattuso è il più giovane. Castori il veterano”
“Sarà una B rivoluzionata. Giovane e tutta italiana in panchina. Su 22 squadre, ben 14 hanno deciso di dare un taglio al passato. Alcune si affideranno all’usato sicuro, altre hanno deciso di puntare su giovani di belle speranze, forse dopo aver visto quanto bene hanno fatto due quarantenni preparati come Ivan Juric e Massimo Oddo, saliti in A con Crotone e Pescara mostrando un ottimo calcio. Così ecco la nuova infornata di «ragazzini», che ai quarant’anni ancora non sono arrivati (è il caso di Gattuso, il più giovane, Stellone e Bucchi) o hanno raggiunto il traguardo da poco (Brocchi, Longo e Simone Inzaghi). I debuttanti sono sette: Brocchi, Bucchi e Inzaghino – che però hanno già assaggiato la A rispettivamente con Milan, Pescara (senza patentino) e Lazio – Longo, Semplici, Venturato e Vivarini (anche lui guidò il Pescara, in B, senza patentino e quindi lo consideriamo esordiente). Un anno fa i debuttanti in avvio furono appena tre: Juric è andato in A, Crespo e Petrone sono stati esonerati da Modena e Ascoli. CURIOSITÀ Brocchi e Inzaghi hanno chiuso in A la stagione appena terminata, ma né il Milan né la Lazio hanno avuto il coraggio di insistere con loro. Brocchi ha accettato la sfida del Brescia, che punta a migliorare l’11° posto allestendo ancora una squadra giovane. Inzaghi resta legato a Lotito, ma con la Salernitana, che si è salvata soltanto dopo il playout. La nomina ufficiale di entrambi non c’è ancora, ma è scontata. C’è molta curiosità di vederli all’opera in un campionato lungo e logorante. Ne sa qualcosa Panucci (ora alla Ternana) che la scorsa stagione a Livorno è partito a razzo (4 vittorie consecutive), poi è stato esonerato, richiamato e cacciato di nuovo. E ne sa qualcosa Rino Gattuso, che al debutto in B con il Palermo, nella stagione 201314, durò sei partite prima di essere mandato via dall’ineffabile Zamparini. Tra i giovani da tenere d’occhio ci sono anche Bucchi (che va ad allenare a Perugia, dove lasciò il cuore da calciatore), Pecchia (che deve curare le ferite del Verona dopo aver passato tre stagioni «a studiare» come vice di Benitez) e Longo (che dopo una lunga gavetta coi giovani fa il grande salto con la Pro Vercelli). Stellone, dopo il grande ciclo con il Frosinone, è stato scelto per allenare in una grande piazza come Bari, delusa dal finale di stagione (squadra eliminata al primo turno di playoff dal Novara) e per settimane in ansia per i problemi societari (il tecnico firmerà oggi il contratto e sarà presentato). CONFERME Tra coloro che restano saldi sulle rispettive panchine ci sono i due veterani Castori (61 anni) e Cosmi (58): il primo stava quasi per salvare il Carpi (ah, se fosse stato ascoltato fin dall’inizio…), il secondo ha mancato la A soltanto nella finale con il super Pescara, ma a testa altissima e dopo un campionato strepitoso. Va avanti con Drago il progetto del Cesena e con Di Carlo quello dello Spezia (entrambi hanno lavorato bene, centrando l’accesso ai playoff), resta pure Lerda al Vicenza dopo la grande rimonta. E restano tre allenatori su quattro tra quelli che sono saliti dalla Lega Pro: oltre a Gattuso con il Pisa, Venturato con il Cittadella e Semplici con la Spal. Cambia solo il Benevento, con Baroni che lascia il Novara a Boscaglia. Il Frosinone si affida a un tecnico che ha già una promozione in Serie A nel curriculum (Marino), mentre Ascoli, Avellino ed Entella consegnano le proprie ambizioni alle cure di Aglietti, Toscano e Breda”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.