Gazzetta dello Sport: “La B al gran ballo dei debuttanti. Chi può imitare Semplici e Bucchi? Tedino…”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato il profilo degli 8 allenatori debuttanti del prossimo campionato di serie B. Tra questi c’è anche il tecnico dei rosanero Bruno Tedino. Ecco quanto si legge: “Un anno fa la B dei nove allenatori debuttanti (tre incorsa) è stata un trionfo che ha lasciato un’onda lunga: Semplici è salito in Serie A sul campo con la Spal dopo un campionato mostruoso, primo posto e lezioni di calcio a tutti; Bucchi la promozione al Sassuolo se l’è guadagnata in estate grazie all’ottimo lavoro con il Perugia(eliminato in semifinale playoff dalla squadra che poi li ha vinti, il Benevento); a Longo e Vivarini, che hanno battagliato con alterne fortune in provincia, sono state affidate ora due squadre chiamate a esser protagoniste, Frosinone ed Empoli; Venturato è stato confermato al Cittadella, che dopo un avvio strepitoso (5 vittorie di fila e primo posto per 8 giornate) si è arreso solo ai playoff. Obiettivo centrato e conferma anche per i subentrati Bollini (alla Salernitana) e Castorina (all’Entella), strepitosa salvezza in rimonta per Liverani (Ternana). L’unico vero flop, rispetto alle attese, è stato quello del «nome forte» Brocchi: forse troppo acerbo, è stato esonerato dal Brescia. OSARE I presidenti l’hanno capito: in B si può osare, sperimentare, progettare, avere pazienza. Si può scommettere su allenatori giovani o premiare chi ha già una certa età, mai capelli bianchi se li è fatti a forza di gavetta nelle categorie inferiori. I debuttanti della B che sta per partire sono 8: Maresca all’Ascoli, Grosso al Bari, Calabro al Carpi, Tedino al Palermo, Giunti al Perugia, Gallo allo Spezia, Pochesci alla Ternana e Inzaghi al Venezia. Gli occhi sono puntati su Superpippo, che dopo la promozione vuole confermarsi in un campionato più tosto: se un anno fa aveva una corazzata, stavolta dovrà fare i conti con avversarie sulla carta più attrezzate e lui dovrà provare a fare la differenza. Un altro campione del mondo 2006, Fabio Grosso, si mette alla prova dopo qualche anno alla guida della Primavera della Juve: Bari è una piazza passionale, ma esigente, un banco di prova severo. STESSA FILOSOFIA Il Perugia, soddisfatto per avere centrato i playoff con Bucchi, ha deciso di non cambiare filosofia: la scelta è caduta su un’altra vecchia conoscenza, Federico Giunti, che dopo alcune stagioni di apprendistato in D e Lega Pro – è reduce dalla salvezza con la Maceratese– ha convinto la società a scommettere su un suo ulteriore salto di qualità. La bella crescita nelle categorie inferiori o con i giovani e gli ottimi recenti risultati (playoff di Lega Procentrati) hanno premiato Antonio Calabro , passato dal Francavilla al Carpi orfano di Castori, e Fabio Gallo, che ha lasciato il Como per guidare lo Spezia del rinnovamento. SCOMMESSE Bruno Tedino non è più giovanissimo (53anni), ma è il classico allenatore «che si è fatto da solo», con i giovani, in D, in C, è molto stimato nell’ambiente e adesso ha la grande occasione di coronare la sua carriera a Palermo, in mezzo a tanti guai, ma portandosi un bagaglio d’esperienzae di conoscenze non indifferente. Sandro Pochesci, 53 anni anche lui, è diventato fenomeno social dell’estate per le sue dichiarazioni ruspanti: è convinto che la sua Ternana stupirà e ora tutti lo attendono al varco. Il più giovane è Enzo Maresca, 37 anni, che inizia ad allenare all’Ascoli subito dopo avere smesso di giocare. Non ha ancora il patentino e così deve essere affiancato da Fulvio Fiorin. Chissà se brucerà le tappe”.