L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” analizza il momento poco brillante di Alvaro Morata, l’attaccante bianconero con il quale, Massimiliano Allegri spera di battere il Palermo. Di seguito quanto si legge sul quotidiano: “Istantanea di Juve-City: Alvaro Morata entra al posto di Mario Mandzukic con la Juventus in vantaggio per un 1-0, sbaglia un gol al primo pallone toccato, poi un altro e si dispera. Massimiliano Allegri lo chiama a se’ e lo catechizza: «Se non segni non m’importa, ma se giochi a testa bassa ti tolgo dal campo». Sembra una scena da scuola calcio, dove l’allenatore usa lo spauracchio della sostituzione per spingere il bambino a fare ciò che gli ripete in allenamento. Morata ha già vinto una Champions con il Real ed è arrivato secondo con la Juve, ma a 23 anni ha ancora bisogno di essere guidato e strigliato. Soprattutto adesso, che sta attraversando un momento difficile e sembra aver perso spensieratezza. La stagione era iniziata con due reti in Champions (che gli avevano permesso di eguagliare il record bianconero di Del Piero: 5 gare di fila a segno in Coppa), a fine novembre lo spagnolo si ritrova a secco da quasi due mesi e senza più il posto fisso. Dopo due panchine di fila (con Milan e City) stasera rischia la terza contro il Palermo. Una condizione non facile da accettare per l’eroe della scorsa Champions, unico superstite del reparto offensivo: con le partenze di Tevez, Llorente e Matri, è diventato il più «anziano» dell’attacco bianconero. In più c’è il Real Madrid, che vanta un diritto di riacquisto (da giugno 2016), spettatore interessato. NIENTE DRAMMI Che cosa sta succedendo a Morata? Secondo Allegri niente di particolare: «Una grande squadra deve avere ottimi attaccanti, noi ne abbiamo quattro. Morata è rimasto fuori per due gare ma non succede nulla. Più di due punte per volta non posso far giocare, altrimenti devo chiedere una deroga per scendere in campo in 12… Ci sono momenti in cui un centravanti fa meglio e altri peggio. Morata sta ritrovando una buona condizione e ha grandi capacità, ma ora Mandzukic garantisce alcune cose di cui la squadra ha bisogno. La sana competizione fa bene a tutti». Nessun caso, quindi, anche se la terza esclusione consecutiva potrebbe alimentare qualche sospetto. Allegri deciderà solo oggi, ma dalle sue parole si capisce che Mandzukic al momento è il punto fermo. Lo spagnolo quindi si gioca il posto con Dybala, che parte favorito, perché oltre a essere in grande forma è più funzionale alla squadra. CERCASI GOL Ieri nella rifinitura Allegri ha provato lo stesso undici che ha battuto il City, quindi senza Morata. Alvaro sa che cosa vuol dire stare fuori, gli è capitato spesso l’anno scorso, quando nella prima parte della stagione faceva la riserva di Llorente. Però era una condizione diversa, era appena arrivato e sapeva di dover scalare le gerarchie. In questa stagione è stato rallentato prima dall’infortunio e poi dal cambio di modulo (nel 4-3-3 era costretto a sacrificarsi largo a sinistra). Il paradosso è che adesso Allegri è tornato al 3-5-2, ma lui rischia il posto lo stesso. Un gol lo aiuterebbe a ritrovarsi: in campionato è fermo a uno e non segna dal 4 ottobre (Juve-Bologna 3-1). A volte bastano pochi minuti per cambiare una stagione: a Palermo Alvaro ha già timbrato l’anno scorso, non è indispensabile una maglia da titolare per fare il bis”.