“La Juve ha in testa Gonzalo Higuain da anni, adesso è giunto il momento di osare: proprio in queste ore crescono e si intrecciano le mosse propedeutiche alla superofferta che il club bianconero porterà lunedì al Napoli. La situazione è in divenire. Ed è rovente.
CLAUSOLA VIVA: L’OFFERTA Dopo alcune settimane d’incubazione, infatti, la società di corso Galileo Ferraris ha deciso di avvicinarsi il più possibile alla clausola da 94,5 milioni di euro che (a sentire l’entourage del giocatore) è ancora valida, viva. Clausola che potrebbe essere pagata in 2 anni con doppia quota da 47 milioni. E proprio quest’aspetto dà forza ai bianconeri, visto che il Pipita potrebbe trovare un acquirente anche più avanti. Ovviamente il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis parte da una posizione rigida: lui non vuole privarsi del suo goleador e ancor più cedendolo a una rivale italiana, anche se sa bene che l’argentino non rinnoverà il contratto in scadenza nel 2018. Al massimo preferirebbe venderlo all’estero, ed è anche per questo che è emersa l’offerta dell’Arsenal (60 milioni più Giroud). Insomma il muro azzurro è alto. Ma la Juve punta a ragionare su una base di 70 milioni derivanti da incassi già fatti e più che ipotizzabili (Morata più Zaza e Lemina) ai quali aggiungere Pereyra (direzione Napoli, valutato 18 milioni), l’idea Mandragora (valutato 10 milioni) o un extrabudget variabile.
SI PARTE DA PEREYRA Eppure in casa Juve non demordono. Anzi, fanno molto conto sull’appuntamento di lunedì in Lega tra l’ad bianconero Beppe Marotta e il presidente azzurro per discutere del trasferimento di Roberto Pereyra in Campania. Siamo ai dettagli di un’operazione che pesa 18 milioni di euro ed è singolare che tra i due club il dialogo proceda da giorni, nonostante il macigno Higuain. Singolare non per l’ottimo rapporto che lega le due parti ma perché dietro all’ex giocatore dell’Udinese che Sarri ha inquadrato come innesto importante c’è sempre stato e c’è tuttora la figura imponente del Pipita.
PIPITA VERSO IL SÌ E’ storia dei giorni scorsi l’insoddisfazione espressa dal fratello-manager di Gonzalo, Nicolas, storia che ha fatto il giro del mondo. Ed è fin troppo ovvio l’apprezzamento del tecnico bianconero nei confronti dell’argentino, il classico uomo che avvicinerebbe la Juventus all’idea di poter toccare quella Champions sfiorata nella finale con il Barcellona. Insomma, Allegri ha individuato nel Pipita l’uomo giusto ma lo spartiacque di una faccenda che non sarà brevissima e nemmeno semplice è che il Pipita stesso si è messo in testa l’idea di andare a giocare la Champions altrove, con l’idea di vincerla. Nella testa dell’argentino c’è quindi un assenso di massima (e l’idea di coppia Albiceleste con Dybala), ma è chiaro che il percorso sarà denso di dettagli da intavolare.
INCASSI E MANDRAGORA Ecco, i dettagli. Fatti di giocatori, soldi già incassati e disponibilità economiche che nel caso verranno messe sul tavolo della trattativa dal club bianconero in una sorta di extrabudget per poter acchiappare un numero 1. Detto che la Juventus cercò Higuain già due anni prima che il Pipita andasse a Napoli (e pure in quell’estate stessa quando poi prese Carlos Tevez), ecco i particolari… economici: incassati 30 milioni dalla recompra di Morata, considerando più che possibili i 25 milioni di entrata per Zaza in direzioneWolfsburg e il discorso Pereyra (valutato 18 milioni), ecco che i bianconeri avrebbero il «tesoretto» per avvicinarsi sempre di più alla clausola rescissoria, considerando anche Lemina in uscita e valutato 15 milioni. Tesoretto che verrebbe poi farcito dando fondo ai non pochi utili del club. Il gradino finale, poi, potrebbe essere… scalioni e mezzo di euro per quattro anni, cifra che lo stesso De Laurentiis propose al campione argentino per allungare il contratto ma sentendosi opporre un secco rifiuto vista la volontà pari allo zero del club di abbassare la clausola. Ed è proprio qui il confine: la Juve vuole arrivare a quei 94,5 milioni per portarlo a sé; il Napoli vuole resistere. Tutto in divenire, come lo fu nei giorni in cui la Juve propose 30 milioni per Hamsik e De Laurentiis rifiutò. Ora il muro crollerà o resisterà ancora? Domandona“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.