L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla Juventus e su CR7 che ora può scoprire le carte.
Cristiano Ronaldo in questo momento assomiglia molto al convitato di pietra dell’omonima piccola tragedia di Aleksandr Puskin, padre della letteratura russa: una presenza silente ma incombente nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Tutti parlano di lui (soprattutto le carte della Procura di Torino) e s’aspettano una nuova mossa, che potrebbe aiutare l’accusa ad avvalorare la sua tesi.
La storia è nota: secondo quanto ricostruito dal pool di magistrati che indaga sui bilanci della Juventus dal 2019 al 2021 (per 12 persone più il club, tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e l’ex capo dell’area sportiva Fabio Paratici, con le accuse a vario titolo di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, emissione di fatture false e ostacolo all’esercizio della vigilanza, è stato chiesto il rinvio a giudizio) il portoghese avrebbe lasciato Torino senza incassare i 19,9 milioni che il club gli doveva per la seconda manovra stipendi, quella del 2021 (un differimento di alcune mensilità nelle stagioni successive per fronteggiare i danni economici causati dal Covid). Ora però potrebbe rivolerli indietro, visto che il suo legale a inizio novembre ha presentato istanza per visionare gli atti. Richiesta respinta dai magistrati perché arrivata prima che fosse depositato il rinvio a giudizio per gli indagati.
Collaborazione Adesso i tempi sono maturi per autorizzare il rilascio della documentazione che riguarda CR7, probabilmente anche nella speranza che tra il portoghese e gli inquirenti possa nascere una proficua collaborazione. Ronaldo potrebbe presentarsi a testimoniare (difficile, visto che non si è fatto vivo nonostante la rogatoria internazionale di inizio luglio: era stato convocato come persona informata sui fatti) o perlomeno aiutare a chiarire quella parte di mistero che ancora aleggia intorno alla famosa carta «che non deve esistere» di cui parlano il diesse Federico Cherubini e il legale Cesare Gabasio (indagato) in un’intercettazione. Il sospetto è che CR7 sia in possesso della versione originale della «side letter» con la sua firma, ovvero la scrittura privata con cui il club si sarebbe impegnato a pagare il giocatore anche in caso di addio alla Juventus.