Gazzetta dello Sport: “Italia obiettivo terroristico, paura per la partita col Belgio”

“L’interlocutore rigorosamente anonimo con cui confrontiamo le notizie in arrivo dalla Francia ci stoppa con un sorriso: «La situazione al momento è sotto controllo, però naturalmente può complicarsi. D’altronde, basta sfogliare tutti i giornali per capire come – tra la base di Sigonella adoperata nelle operazioni belliche in Medio Oriente contro l’Isis e il potenziale intervento italiano in Libia – anche la Nazionale azzurra potrebbe entrare nel novero delle squadre che durante il prossimo Europeo in Francia debba essere particolarmente sotto controllo. Ma la prego, non corriamo troppo. Non è detto che le deduzioni di politica estera si trasformino in emergenza». ESORDIO «CHIUSO»? Promettiamo: nessun allarmismo, però questo ormai è il calcio del Terzo Millennio, un calcio (come leggete a fianco) in cui alcune partite della manifestazione continentale potrebbero esser giocate senza spettatori. Come riportato dall’Ansa, alcune relazioni dei servizi segreti internazionali confermano che l’Italia (intesa come Nazione) «è sempre più esposta alla minaccia jihadista. Il rischio per l’Europeo verrà valutato all’approssimarsi dell’inizio del torneo, il 10 giugno. Le condizioni, infatti, potrebbero essere cambiate rispetto a oggi, così come i rischi legati alla politica internazionale. In ogni caso l’Italia è data come un obiettivo potenzialmente in crescita». E allora anche la cronaca recente invita alla prudenza, considerato che il match d’esordio – in programma il 13 giugno a Lione – vedrà gli azzurri impegnati contro il Belgio. Ovvero, uno dei Paesi più impegnati nella lotta contro il terrorismo anche perché più contaminati dalla propaganda estremista. Non è un caso, infatti, che le stragi compiute a Parigi il 13 novembre scorso ebbero la regia proprio in Belgio. Perciò, pur in assenza di conferme ufficiali (in questo momento in effetti alquanto premature), non si può escludere che – se ci fossero segnali più consistenti – anche la partita di esordio degli azzurri potrebbe essere tra quelle potenzialmente destinate a essere disputata a porte chiuse. RITIRO BLINDATO La Federcalcio italiana, al momento, non è allertata su ipotesi di porte chiuse, ma c’è troppa esperienza in Via Allegri per escludere che un precipitare degli eventi possa coinvolgere anche la squadra di Antonio Conte in misure di sicurezza straordinarie, che in ogni caso sono già previste per il ritiro. Com’è noto, è Montpellier la città francese dove gli azzurri hanno fissato la loro sede. Tra i requisiti che hanno indirizzato la scelta, fra l’altro, ci sono anche quelli legati alla «difendibilità» dell’area che, oltre a essere presidiata dalle forze dell’ordine transalpine, avranno di rinforzo anche agenti del Viminale, deputati al coordinamento con la polizia locale e l’«intelligence» degli altri Paesi. La base di lavoro predisposta dal Viminale, al momento, è quella già sperimentata per il Mondiale in Sudafrica e in Brasile, ma le indicazioni definitive (anche sul fronte francese) saranno prese più a ridosso dell’inizio dell’Europeo. In generale, comunque l’allarme resta alto (come d’altronde in tutto il nostro Paese) anche se al momento – per quanto riguarda la Nazionale – senza particolari sensazioni di pericoli incombenti. Sperando che i prossimi mesi non facciano precipitare la situazione anche per l’Italia del pallone”. Questo quanto si legge sull’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport” in vista della sfida della Nazionale italiana contro il Belgio.

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Redazione Ilovepalermocalcio