“Domenica per «Quelli che il calcio» si è seduto sulla panchina del Crocetta, una formazione di Terza categoria di Torino portandola alla prima vittoria stagionale. Totò Schillaci spera di produrre lo stesso effetto benefico anche per il Palermo che verrà. Il passaggio di mano da Maurizio Zamparini al fondo angloamericano che si concretizzerà nei prossimi mesi, apre scenari di gloria svaniti da tempo da queste parti. L’eroe di Italia 90, riconoscendo i meriti a un presidente che ha fatto la storia della società rosanero, tende la mano ai nuovi finanziatori con l’idea suggestiva di lavorare nella nuova società. «La cessione era un passaggio dovuto secondo me, per la situazione che si era venuta a creare, non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche per il clima di contestazione della tifoseria — ammette Schillaci — Zamparini ha fatto cose incredibili per il Palermo, poi nelle ultime stagioni ha tirato un po’ i remi in barca. Ci ha fatto vivere momenti fantastici, ma gli ultimi due anni sono stati ricchi di delusioni. Il dissenso dell’ambiente stava iniziando a diventare pesante. Credo che la cessione a questi nuovi finanziatori potrà fare bene a tutti. Arrivano in una grande città e in una grande piazza nella quale, se il Palermo va bene, possono andare allo stadio anche 40 mila spettatori. E anche in caso di retrocessione, una squadra costruita per risalire, come penso avverrà, genererà nuovamente un grande entusiasmo». Lo stesso entusiasmo che si coglie dalle sue parole. «Quando ho smesso di giocare sono tornato nella mia città. Sono palermitano e un tifoso rosanero. Il mio più grande rammarico è non avere mai indossato questa maglia. Mi ero anche proposto per giocare a gettone a fine carriera, ma il messaggio non è stato recepito. Con Zamparini non ci sono mai stati contatti, anche se devo ammettere che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui. Ma ho intuito che non sia mai stato attratto dall’idea di avere palermitani in società. Adesso che sta per nascere una nuova società vorrei poter dare il mio contributo, a 360 gradi». Si sta proponendo agli angloamericani? «Sì, la mia è una proposta concreta, sono palermitano, ho giocato in club importanti e il mio nome è conosciuto in tutto il mondo. Vorrei rendermi utile per la mia città con un ruolo nel nuovo Palermo». In che ruolo si vedrebbe? «Credo di poter essere utile per l’immagine del club, come dirigente accompagnatore o club manager, ma potrei anche andare in giro per conto della società per scoprire giovani interessanti in Sicilia. Questa regione è piena di potenziali talenti. Ho un centro sportivo (il Luis Ribolla, ndr) dove già cerco di avvicinare ragazzi al mondo del calcio. Io spero che il mio appello venga accolto dai nuovi proprietari e prendano in esame l’idea di poter iniziare un rapporto». In attesa che avvenga il closing entro giugno da dove pensa che dovrà partire la nuova proprietà? «Ho sentito dire anche da Zamparini che il fondo angloamericano sarà interessato alla realizzazione del nuovo stadio e di un centro sportivo. Ritengo che sia la base per poter costruire un grande progetto tecnico. Se l’obiettivo è quello di far diventare il Palermo un grande club dotarsi di strutture adeguate, oltre che di gente competente, è un aspetto imprescindibile. E poi si dovrà puntare molto sul settore giovanile con ragazzi italiani e siciliani. Guardate i risultati che sta ottenendo l’Atalanta»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.