Gazzetta dello Sport: “Inghilterra: Pogba-United parte bene. E Ibra continua a segnare. Il Manchester doma il Southampton: due gol di Zlatan, sono 4 in 3 gare” (VIDEO)

“Ok, Pogback e sono tutti contenti, ma il numero uno resta Ibrahimovic. Doppietta, prestazione da 8, migliore in campo: il Manchester United è lui. Il film dell’1­0 firmato dallo svedese al Southampton spiega tutto: sul cross di Rooney, Pogba non arriva sul pallone, ma Ibra sì. Capocciata imperiale, sovrastando il difensore portoghese Fonte e Saints all’inferno. Spettacolo puro. Da manuale del calcio anche il rigore in apertura di ripresa, firmato dallo svedese con un rasoterra potente. Da queste parti nelle ultime stagioni i santi avevano visto il paradiso, con due successi di Koeman su Van Gaal, ma la musica a Manchester è cambiata. C’è Mourinho, c’è Pogba, ma c’è soprattutto Ibra, già capocannoniere della Premier con tre gol e quattro reti complessive, allargando il discorso al Community Shield. IBRA & MOU Il calcio è questo. Doveva essere la serata di Pogba, al secondo esordio con i Red Devils dopo le stagioni juventine, ma a forza di pompare il nome del francese erano stati trascurati due personaggi che non sono proprio gli ultimi arrivati: Mourinho il primo, Ibrahimovic il secondo. Anche loro al debutto all’Old Trafford. Anche loro da accogliere con la grancassa. E subito protagonisti. Il gioco dello United è già profondamente mourinhiano: essenziale, velenoso, cinico. Tre match, tre vittorie: numeri, non parole. Ibra è Ibra: passano gli anni, ma continua a segnare. Lo sbarco in Inghilterra si sta rivelando una cavalcata trionfale. Questa non è una terra facile per nessuno: eserciti in apparenza invincibili sono stati annientati, calciatori illustri si sono liquefatti. La personalità di Ibra è straordinaria. Potrebbe essere sazio e gestire la gloria dopo aver scorrazzato in Italia, Francia, Spagna e Olanda, ma sul 2­0, riesce anche a oscurarsi quando Martial parte alla carica e lo ignora, negandogli la possibilità della tripletta. POGBA La notte di Ibra ha reso più facile il gran ritorno di Pogba. Dieci giorni di lavoro nel calcio moderno non possono garantire uno stato di forma da prestazione importante, anche se hai 23 anni, un fisico super e l’adrenalina a mille. Il francese è partito male, regalando al primo tocco al pallone un’occasione al Southampton. Un tiro al 13’, il primo scagliato dai Red Devils contro la porta dei Saints, ha dato coraggio all’ex juventino, cresciuto poi alla distanza. Pogba ha dato il meglio di sé nella ripresa, quando paradossalmente la stanchezza doveva farsi sentire, ma il 2­0 ha reso tutto più facile. Alla fine, a sorpresa, è rimasto in campo fino all’ultimo e ha persino sfiorato la rete al 93’. «Sono contento. Ritorno, accoglienza bellissima e vittoria. E’ andato tutto bene, anche le gambe non mi hanno dato problemi». UNITED Con Fellaini, il francese forma una linea mediana dallo strapotere fisico. Il belga sta giocando benissimo: è forse quello che ha tratto maggiori benefici dall’arrivo di Mourinho. Pogba, Fellaini, Ibrahimovic: quasi sei metri di altezza complessivi e dosi massicce di classe, potenza e cattiveria. Il Southampton non ha mai inquadrato la porta. Nella prima mezz’ora, ha creato problemi allo United, mettendo alla frusta la difesa dei Red Devils, ma senza spaventare De Gea. Il giochino di smontare la squadra ogni estate per fare cassa potrebbe rivelarsi pericoloso per i Saints: un peccato visto che Koeman la scorsa stagione ha centrato la qualificazione in Europa League. Ma c’è chi pensa a vincere e chi ai denari, ed è la differenza sostanziale che passa tra Manchester United e Southampton”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

https://youtu.be/OQQuMn96LXc