Il calcio si prepara a cambiare. Quello che l’aspetta non sarà una semplice riforma, ma, con tutta probabilità, una rivoluzione. La Uefa insieme alle Leghe e ai club, in questi giorni, sta progettando come cambiare la Champions. I legislatori (International Board), scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, sta modificando le regole ad una velocità sconosciuta. Ora Gianni Infantino, numero uno della FIFA, per celebrare i quattro anni delle sue elezioni ha presentato un manifesto “Vision 2020-23” con un sottotitolo abbastanza chiaro: “Rendere il calcio veramente globale”. Il manifesto contiene undici punti piuttosto generici. Si parla di modernizzare il sistema calcio, aumentare i ricavi, rendere più efficiente l’organizzazione, investire sul calcio femminile, combattere i razzisti. Sicuramente questi propositi hanno dei progetti più dettagliati e la riforma potrebbe impattare sulla società, ma anche sui calciatori, federazioni e Uefa. Infantino vorrebbe attuare la sua riforma anche per permettere a tutte le nazionali e tutti i club di competere per il successo e non ai soli 5/10. Il sistema potrebbe essere rivoluzionato anche con altre regole: 1) ridisegnare totalmente il calendario internazionale (la priorità di Agnelli), ma senza limitare le nazionali; 2) cambiare il sistema dei trasferimenti, riducendo il potere degli agenti; 3) aggiornare le regole del calcio per offrire un gioco più offensivo. Questo passerà per ulteriori aggiornamenti del fuorigioco. Imprescindibile la Var che Infantino, dopo aver lanciato al Mondiale, vuole rendere più globale, con facilitazioni economiche, migliorando anche le comunicazioni delle decisioni con i tifosi. Dal punto di vista economico finanziario, l’obiettivo è quello di un aumento dei ricavi, ma sostenibile, e che questi soldi siano tutti reinvestiti nel calcio. Dai club ai giocatori, però, tutti più coinvolti attraverso consultazioni periodiche. Anche per i tornei ci sono novità in vista. Dalla Fifa fanno capire che non sono in progetto altre coppe per club, come teme la Uefa, ma che potrebbero essere facilitati tornei transnazionali in zone meno ricche, per aumentare il livello tecnico e quindi i ricavi. Da oggi se ne parlerà, sicuro.