“L’ inverno del Ka-Pa-Ro aveva un’atmosfera diversa. Il Milan, campione d’Europa, alla prima partita del 2008 presentava Pato come se fosse un passaggio dovuto: i ragazzi brasiliani, i più forti, vestivano spesso rossonero. Seguì Thiago Silva, poi il buio. Gennaio però è rimasto fedele al club, come per un gesto di rispetto. Il Milan dal 2000 al 2014 ha quasi sempre vinto al ritorno dopo Capodanno: 13 vittorie e 2 pari. Nel gruppetto, quel 5-2 al Napoli con Pato stellare, un 2-1 all’Olimpico contro la Roma che lanciò Ancelotti allo scudetto 2004, un 2-2 nello stesso stadio con l’esordio di Beckham. Un anno fa però è caduta anche l’ultima certezza statistica: Milan-Sassuolo 1-2, San Siro aspetta Cerci e trova il gol di Zaza. In attacco quel giorno giocavano Bonaventura, Menez ed El Shaarawy. Grazie al cielo, nessuno tentò l’acronimo con le iniziali dei cognomi. MILAN E INTER Stasera il gennaio della A comincerà con un derby: Genoa-Samp. Finirà allo stesso modo: 31 gennaio, Milan-Inter. Il Milan, sempre lui, per la teoria dei precedenti è la squadra migliore nella giornata dell’Epifania. Nel millennio ha una media di 2,56 punti nel turno del rientro, ampiamente meglio degli 0,68 punti medi dell’Empoli, ultimo del campionato. Vale quel che vale, cioè pochino, ma la schedina prevede due vittorie per le squadre di Milano: l’Inter dal 2013 perde o pareggia alla ripresa, ma nel millennio gira a 2 punti di media. Niente male. La Madonnina, anche al freddo, sorride. TORO, 11 ANNI DI CRISI Il campo ovviamente non tiene conto dei precedenti. Allora sarà più interessante capire se Mihajlovic troverà la quadratura del 4-4-2 e se Mancini dopo mille cambiamenti darà un’idea dell’undici titolare dell’Inter. Domani alle 18 si saprà, mentre alle 20.45 giocheranno Napoli e Torino: in serata le due partite con numeri più strani. Il Torino, ad esempio, non festeggia a inizio gennaio dal 2005: era ancora in B, vinse con la Ternana. Molto meglio il Verona, avversaria della Juventus, che non perde dal 2007. Da quel giorno, quattro pareggi nella vecchia C1, due vittorie in B, una vittoria e un pari in A. Occhio, Allegri. ICARDI E… La logica di campo dice Juve e va bene: troppo quadrata anche senza Barzagli e Mandzukic. Piuttosto, dal passato emergono figurine da post-vacanze. Di Biagio, che alla prima dopo il panettone segnò in un derby mentre Abbiati posizionava la barriera. Di Canio, che nel 2005 decise un derby dopo una settimana agitata. Leonardo, che nel 2011 cominciò la sua vita interista battendo il Napoli. Cavani, che nel 2013 segnò una tripletta contro la Roma. Soprattutto Icardi, che nel 2013 fece due gol in Juve-Samp 1-2: doveva andare al Sudamericano Under 20, la Samp disse che non era il caso e Maurito restò in Italia. Gol dopo gol è diventato famoso, ha messo il 9 nerazzurro, ha segnato in un’altra partita dell’Epifania: JuveInter 1-1 nel 2015. DELNERI E GILA Due personaggi però sono particolarmente attuali in questo 5 gennaio 2016. Il primo è Delneri, che ricorderà molto bene il 6 gennaio del 2011. Prima partita dell’anno, JuveParma 1-4 con doppietta di Giovinco: Delneri, allora terzo in classifica, perse la partita e Quagliarella, l’attaccante più in forma. Infortunato dopo pochi minuti e fuori per tutta la stagione. La Juve finì settima e in crisi di identità, Agnelli in estate prese atto e ripartì da Conte. Anche a gennaio girano i campionati, anche a gennaio girano le carriere. Il secondo personaggio è Gilardino. Nel 2010, alla prima partita dell’anno con la Fiorentina, segnò due gol in un 5-1 a Siena. Domani in Palermo-Fiorentina avrà un deja vu: inizio anno con maglie viola. Sousa sa di dover crescere perché il possesso palla, troppo spesso conservativo, deve raggiungere più spesso l’area. Gilardino invece sarà un ex e, a proposito di colori portasfortuna, spera che non si confermi la tradizione della Fiorentina. Nel 2012 alla prima dell’anno ha incontrato il Novara. Nel 2013, il Pescara. Nel 2014, il Livorno. Nel 2015, il Parma. Controllare le classifiche di fine anno: quelle quattro, hanno una cosa in comune…”. Questo quanto scrive oggi “La Gazzetta dello Sport”.