Il Palermo è primo in classifica ma i tifosi continuano a non frequentare lo stadio e quindi non sostengono la propria squadra. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport”:
“Bello, ma solo. È il destino del Palermo già da qualche anno, soprattutto nelle ultime due stagioni di Serie B. Il primato non basta e nemmeno alcuni record stabiliti con l’arrivo di Stellone servono a scaldare i tifosi. La vetta in campionato non corrisponde a quella nel numero di spettatori al Barbera, sempre più desolante per una piazza che ambisce al ritorno in Serie A. I rosanero, infatti, nella speciale classifica di presenze alla stadio in campionato sono addirittura tredicesimi. Nelle sei partite giocate, finora, in casa hanno raccolto in tutto 36.905 spettatori. Ai primi due posti ci sono due retrocesse: Benevento (quasi 70 mila) e Verona (oltre 65 mila). Delle altre squadre che hanno già giocato 6 partite in casa come i rosanero, stupisce il terzo posto del Foggia (quasi 63 mila spettatori), squadra che ha iniziato il campionato con un -8.
TOP E FLOP Il Palermo si trascina con una media di 6.151 presenze a gara, nel giro di una settimana il Barbera ha fatto registrare il minimo storico di presenze nell’era Zamparini e il record stagionale di presenze: si è passati, infatti, dai 4.513 della partita con il Cosenza ai 9.222 del big match con il Pescara che metteva in palio il primo posto. È vero che per la sfida con i calabresi era stata diramata l’allerta meteo per il maltempo che si era abbattuto violentemente sulla Sicilia e che nella gara precedente con il Venezia non si era andati oltre un pari, ma è altrettanto vero che il rendimento complessivo della squadra, meriterebbe ben altra platea. Anche perché non è neppure un problema da ricondurre al costo del biglietto. Il Palermo, insieme al Verona, ha i tagliandi di curva più bassi della Serie B (9 euro). Eppure non basta, i palermitani aspettano qualche promozione sui prezzi per riempire lo stadio.
DA AMORE A ODIO I rosanero pagano una disaffezione nei confronti di Zamparini, un distacco dal patron iniziato nel 2011 dopo la finale di Coppa Italia persa con l’Inter e progressivamente degenerato nelle ultime tre stagioni nelle quali il Palermo si è prima salvato all’ultima giornata per poi retrocedere in Serie B la stagione seguente, fallendo la promozione lo scorso giugno. A colui che ormai è soltanto il proprietario si rimprovera di aver sbagliato completamente le strategie di mercato con giocatori inadeguati, ma soprattutto di avere più volte proclamato l’intenzione di vendere senza che si concretizzasse. Da Baccaglini, a Cascio, fino a Follieri, tutte trattative annunciate e poi arenate per mancanza di garanzie economiche che soddisfacessero il patron. I tifosi, insomma si sentono presi in giro, sostenendo che l’ex presidente dice di voler cedere, senza averne poi nessuna intenzione.
IL FONDO Adesso stanno alla finestra per capire come andrà a finire la trattativa con un ignoto fondo inglese che dovrebbe rilevare il 70% delle azioni del club lasciando Zamparini a condurre le operazioni come consulente per almeno due anni. L’imprenditore friulano, ha commesso sì molti errori, ma è anche vero che quest’anno ha messo in piedi un organico più competitivo di quello dello scorso campionato. La piazza però non risponde, la media spettatori dal 2011-12 è in picchiata e chi ne paga le conseguenze è la squadra che, nonostante tutto, è prima”.