Gazzetta dello Sport: “Il selfie del Palermo da Santa Rosalia. Alcuni giocatori rosanero capitanati da Maresca sono saliti al Santuario per ringraziare e sciogliere un voto”

“Quarantacinque minuti di ripida salita, per rendere omaggio a Santa Rosalia. Ogni voto va onorato e se si chiede aiuto alla Santuzza, poi, per ringraziarla, bisogna arrivare fin lassù, quasi alla sommità di Montepellegrino, percorrendo l’antica mulattiera che unisce la città al santuario. Così fanno da secoli i palermitani, e così hanno fatto ieri mattina alcuni giocatori del Palermo, dopo aver festeggiato una salvezza che in tanti hanno definito miracolosa. Con capitan Sorrentino, c’erano Maresca, Gilardino, Vitiello, Vazquez e Gonzalez. I senatori, insomma. ADUNATA «L’acchianata» ha avuto inizio poco prima delle 10. Ad annunciarlo con un selfie via Twitter, Maresca: sorrisi rilassati e occhi ancora assonnati benché nascosti dagli occhiali da sole.All’arrivo in piazzetta, i primi a riconoscere gli eroi rosanero sono stati gli ambulanti locali di bibite e souvenir. Il loro vociare ha attirato la curiosità dei turisti presenti. Tra un foto ricordo e una battuta in dialetto, i giocatori hanno compiuto l’ultimo sforzo, quello di salire la scalinata che conduce al santuraio. DON GAETANO Ad accoglierli in cima don Gaetano, il padrone di casa. A Sorrentino è toccato il compito di presentare uno per uno i compagni di squadra. Palpabile l’emozione all’ingresso del santuario, dove accanto della statua della Santuzza qualcuno aveva già provveduto a mettere una sciarpa rosanero. EMOZIONE E DEVOZIONE «Sinceramente in questi momenti faccio fatica anche a parlare – ha detto un emozionato Sorrentino – perché sono cose un po’ personali e riservate. Comunque siamo qui perché tempo fa avevamo deciso di farci la camminata all’indomani della salvezza. È una cosa intima, volendo anche un modo per rilassarsi e staccare un attimo da tutto quel che è successo quest’anno. Stanchi? No, anche se stanotte non abbiamo chiuso occhio, ma ne è valsa la pena». All’interno del santuario, il più emozionato è sembrato Vitiello. Il più incuriosito Gonzalez. Dopo qualche minuto di raccoglimento, i giocatori hanno fatto un’incursione al museo e, salutato don Gaetano, hanno iniziato la discesa. Promessa mantenuta: come avrebbe fatto ogni buon palermitano”.