“Chiamatelo pure il paracadute delle polemiche. Quei 60 milioni da dividere fra le tre squadre che retrocedono dalla Serie A, Verona e Frosinone e una fra Carpi e Palermo, da due mesi a questa parte hanno messo innanzitutto in subbuglio le 22 società di Serie B che, addirittura, hanno deliberato di escludere dalla mutualità della categoria chi torna dalla massima serie. Lo scontro politico è ormai in atto, ma ora si verifica una circostanza che ha del clamoroso. PLAFOND RESIDUO Il già retrocesso Verona domenica è l’ultimo ostacolo per il Palermo che vuol restare davanti al Carpi per evitare il patatrac. Secondo quanto stabilito dalla Lega di Serie A la società veneta (che vanta gli ultimi tre tornei di fila nella massima serie) ha diritto a un indennizzo di 25 milioni di euro che sarebbe arricchito da un plafond di altri 15 milioni per la stagione successiva se ancora in Serie B a patto che ora a fargli compagnia fossero sia Frosinone che Carpi, cui spettano 10 milioni a testa perché hanno all’attivo solo l’ultima stagione nel campionato top. Messa così, insomma, l’Hellas domenica sera al Barbera non ha interesse a condividere la sorte con i siciliani, anch’essi forti di tre stagioni in A nelle ultime quattro. In quel caso, infatti, anche alla società di Zamparini toccherebbero 25 milioni, erodendo quei 15 extra che ora come ora garantiscono ai veneti una salvaguardia per la stagione 201718 se non centrassero la promozione immediata. MISURA LOBBISTICA Senza entrare nel merito sportivo, si comprende bene come questa misura lobbistica porti degli indubbi benefici per chi frequenta abitualmente la Serie A, attutendo i rischi economici di un eventuale fallimento tecnico. Tuttavia vanno lette con attenzione le ricadute per l’intero sistema. Di sicuro ne soffre la competitività nel torneo cadetto. I playoff allargano le speranze, ma lo strapotere economico alla lunga rischia di avere il sopravvento”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.