Gazzetta dello Sport: “Il Palermo torna a correre. Le grandi si fermano, Corini si riavvicina”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo che torna a vincere.

Il Palermo torna alla vittoria. Dopo quattro gare all’asciutto è la nota più importante. La speranza per i rosanero è che possa servire come punto di ripartenza dopo un periodo davvero negativo (due successi in nove partite). Perché anche con il Pisa si sono viste luci e ombre nelle quali i toscani hanno provato a inserirsi e, a tratti, ci sono riusciti. La gara è girata su due episodi entrambi decisi dal Var che hanno avuto come protagonista Marin: il gol del possibile vantaggio toscano, convalidato e poi annullato per fuorigioco nel primo tempo e l’espulsione del centrocampista nella ripresa, dopo una brutta entrata sulla caviglia di Coulibaly, prima sanzionata da Collu con il giallo, diventato poi rosso dopo la revisione.

Nel mezzo ci sono stati un sontuoso Insigne e le contraddizioni di due squadre in cerca di serenità, con il Pisa padrone del campo fino alla mezz’ora di gioco, ma incapace di sfruttare le occasioni concesse da un Palermo timoroso e impacciato (Pigliacelli ci ha messo più di una pezza) e i padroni di casa che, dopo il pericolo scampato, hanno prima trovato le energie sbloccando il punteggio con Insigne e poi costruendo anche il raddoppio con Brunori, su una bella giocata del napoletano, per consolidare il punteggio all’intervallo.

Corini aveva preparato una gara di attesa giocandosi le carte Graves e Insigne che, per certi versi, hanno dato un senso a una prestazione più concreta, mentre Aquilani aveva provato a fare la partita optando per Veloso e Vignato. E in effetti, dopo essersi impossessato della prima parte del primo tempo, il Pisa è tornato padrone anche a inizio ripresa grazie a una rimonta costruita con un uno-due micidiale tra il 4’ e il 9’ firmata da Marin (eroe nel bene e nel male) e Valoti. Una doccia fredda che per i padroni di casa ha fatto riapparire vecchi fantasmi già visti, senza andare troppo lontano, a Parma.

Le amnesie difensive sono ancora un problema da risolvere. Questa volta, però, la differenza l’ha fatta aver saputo sfruttare la superiorità numerica e la voglia di portare a casa il risultato. Le ali del tridente hanno fatto valere il proprio peso specifico: Di Francesco ha centrato la traversa in rovesciata e poi ci ha provato di testa sul secondo palo sul quale Nicolas ci ha messo del suo. Nell’assedio rosanero il Pisa ha avuto una grossa chance con Piccinini sul cui diagonale Pigliacelli si è superato ancora una volta.