L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla difesa del Palermo con Nedelcearu e Graves che puntano ad essere protagonisti.
Sono state le note liete delle ultime gare del 2023 e saranno ancora i protagonisti all’inizio del nuovo. Si va verso questa direzione per la sfida di Cittadella, seppure con qualche distinguo. Però non c’è dubbio che Ionut Nedelcearu e Simon Graves sono usciti dall’anonimato del girone d’andata a testa alta. Perché non solo sono entrati in gioco per sostituire assenti eccellenti in difesa, ma si sono resi pure determinanti sotto porta con un gol a testa. Due reti che al Palermo hanno fruttato punti pesanti, quella del danese a Como e del romeno con la Cremonese. Da questi due scontri diretti i rosanero hanno ricavato 4 punti e il merito è anche dei due difensori che da desaparecido si sono ritrovati perni necessari dell’intelaiatura davanti a Pigliacelli.
Dalla panchina è riemerso prima il gigante biondo in concomitanza della squalifica di Mateju con il Pisa. Graves è stato parte attiva nel successo sui toscani (da lui parte l’azione del vantaggio di Insigne) convincendo Corini a confermarlo per la sfida di Como, nonostante il rientro di Mateju, elemento a cui difficilmente rinuncia. Il gol e un’altra buona prestazione gli hanno spianato la strada per la terza gara consecutiva da titolare con la Cremonese, complice anche una sindrome influenzale del suo omologo ceco. Alla fine con Graves in campo dall’inizio il Palermo non solo non ha mai perso, ma in tre gare ha conquistato 7 punti. Discorso analogo per Nedelcearu che di partite ne ha giocate solo due, le ultime in ordine di tempo, con l’onere di dover sostituire un totem come Lucioni, fermato da un problema muscolare al polpaccio che lo terrà fuori anche per la sfida in Veneto.
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