“L’importanza di chiamarsi Alberto. È l’uomo che nel Palermo ha fatto centro più volte, il capocannoniere della squadra con 4 gol che diventano 5 se si conta anche quello in Coppa Italia nella disastrosa sconfitta con l’Alessandria. Gilardino, finora, non ha smentito le aspettative. La sua avventura in rosanero è partita in salita, ha dovuto colmare un gap di condizione per rimettersi in discussione, ha segnato reti pesanti come quelle con l’Inter e il Chievo, eppure ora la sua posizione sembra messa in discussione. Il sospetto è nato nella gara col Frosinone con la mossa a sorpresa di Ballardini che gli ha preferito Djurdjevic. La conferma è arrivata con esultanza rabbiosa dell’attaccante di Biella in occasione del poker rosanero. Adesso il quesito si ripropone per la sfida con la Sampdoria. Il ballottaggio con il giovane serbo esiste. Tra i due ci sono 12 anni di differenza e una carriera piena di successi. IN DISCUSSIONE Il peso del nome e del curriculum evidentemente non basta. Perché se Djurdjevic rappresenta il futuro, l’esperienza di un Campione del Mondo è un valore da non sottovalutare. Farebbe comodo a molte squadre che devono salvarsi, invece a Palermo può anche accadere questo. Perché la logica preponderante vuole che si punti sui ragazzi di belle speranze e sulle plusvalenze. Al suo arrivo Zamparini gli chiese di svezzare i giovani, adesso la sensazione è che debba fargli posto. Il tutto a dispetto dei numeri, 182 reti in Serie A sono un bottino incredibile che lo portano a due sole lunghezze da Batistuta e a quattro da Del Piero. Il traguardo dei 200 gol che ha nel mirino non sembra una missione impossibile. Nel recente passato ha contribuito alle salvezze di Genoa e Bologna. INCISIVO I numeri dicono che il Palermo di quest’anno farebbe bene a fidarsi di lui. E lo confermano anche i dati di questa stagione. Oltre ai 4 gol messi a segno, ci sono anche due legni colpiti, 9 tiri nello specchio della porta e i 14 fuori. Per non parlare, poi, del lavoro a beneficio della squadra: 166 passaggi positivi, 36 sponde, 40 spizzate di testa e 10 occasione da rete procurate grazie alle sue giocate. Gila sta preparando la sfida contro i blucerchiati pensando soltanto a come convincere Ballardini, con la speranza di poter dire la sua dal primo minuto contro una delle squadre alle quali ha fatto gol con un certa frequenza. Ai blucerchiati ha, infatti, già rifilato 8 reti. Ha giocato anche sull’altra sponda della Lanterna, ma nei derby non è riuscito a lasciare il segno. Ne ha disputati due senza acuti personali. Dopo il successo sul Frosinone ha provato a mascherare la delusione per l’esclusione inziale. «La panchina? Ballardini ha sorpreso anche me, ma il mio pensiero va alla squadra e sta a me far ricredere le persone – ha detto – sono entrato e ho fatto gol, l’importante era vincere, non pensare al singolo ma alla squadra». Conoscendolo penserà ancora al bene supremo e alla vittoria, ma centrarla con un suo gol lo farebbe star meglio”. Questo quanto scrive oggi “La Gazzetta dello Sport” in merito al ballottaggio tra Gilardino, attuale capocannoniere della squadra e Uros Djurdjevic.