Gazzetta dello Sport: “Il Palermo ha bisogno dei gol salvezza, attacco muto da 180’. Gila e Vazquez devono fare la differenza”
“Adesso servono i gol pesanti. Se con il Bologna la porta è rimasta inviolata, è anche vero che il Palermo non è riuscito a segnare. Un’astinenza che dura da due partite, da 283 minuti per l’esattezza. Se Iachini alla sua seconda partita del nuovo corso è riuscito a dare maggiore equilibrio all’assetto tattico, è anche vero che il prossimo passo sarà restituire una maggiore pericolosità offensiva. Per la salvezza è necessario maggiore cinismo sottoporta, già a partire dalla gara con l’Inter. Altre due volte in questa stagione i rosanero sono rimasti a secco per due gare, il dato positivo è che alla terza poi hanno sempre vinto. Era già successo nel girone di andata: dopo le due sconfitte consecutive con Napoli e Empoli (2-0 e 0-1) è arrivato il successo sul Chievo (1-0), poi è accaduto con Ballardini dopo le batoste con Juve e Atalanta (entrambe 3-0) il Palermo ha battuto il Frosinone (4-1). Se vale il principio del non c’è due senza tre, per domenica sera si potrebbe prevedere uno scenario positivo. C’E’ SEMPRE GILA Il comune denominatore della rinascita in zona gol è Gilardino, è suo il gol vittoria col Chievo, così come è sua una delle reti nella rotonda vittoria sui laziali. L’attaccante di Biella, oltre ad essere l’ultimo ad aver fatto centro nella gara persa con il Torino, con 7 reti è l’unico che finora ha numeri da attaccante. Dietro di lui c’è una specie di deserto, con Vazquez e Hiljemark fermi a 4 gol. Un attaccante e anche il maggiore elemento di qualità e un centrocampista, il resto del reparto avanzato latita. Trajkovski è fermo a 2 reti come Djurdjevic. Manca l’apporto di chi potrebbe fare la differenza anche entrando dalla panchina, e con il Bologna si è visto. Gli ingressi del macedone e del serbo hanno di fatto sgonfiato lo spessore offensivo del Palermo invece che rinsaldarlo. L’UOMO IN PIÙ E poi c’è Quaison il cui ruolo effettivo resta un mistero, sospeso tra il centrocampista e l’attaccante ma che è in grado di rendersi pericoloso sotto porta. Sotto le gestione Schelotto lo svedese ha dato il meglio di sé come esterno del tridente composto anche da Vazquez e Gilardino. Quello dell’allenatore argentino è stato anche l’interregno migliore sotto il profilo offensivo per il Palermo con 7 gol realizzati in 4 partite, solo 3 in meno della gestione Ballardini che, però, di partite ne ha disputate 9. Prima con Iachini il Palermo era riuscito ad andare a segno 12 volte in altrettanti match. Se il tridente dell’argentino garantiva maggiore pericolosità sotto porta, non si può dire lo stesso per l’equilibrio. A prescindere dal modulo, il Palermo non può fare a meno di Gilardino e Vazquez, gli unici in grado di inventare qualcosa. Con la speranza che possa già avvenire dalla fida con l’Inter“. Quella l’analisi riportata dall’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport” sulla sterilità offensiva del Palermo.