Gazzetta dello Sport: “Il Palermo gioca e Gila segna, il Carpi lo agguanta su rigore”
“Giudicate voi se questi sono numeri da squadra (il Carpi) destinata a retrocedere: 5 risultati utili di fila, 9 punti e 3° posto (provvisorio) nella classifica 2016, sempre a segno nelle ultime 4 gare, seconda rimonta consecutiva dopo il pari storico a San Siro. Certo, l’1-1 fa più comodo al Palermo, ma gli emiliani sono ancora vivi malgrado un primo tempo buttato alle ortiche. E qui Castori dovrà riflettere: va bene essere prudenti se giochi in casa contro una grande, non va bene se affronti una possibile rivale nella corsa salvezza. A proposito dei siciliani: a Tedesco e Schelotto resta l’amaro in bocca. Il Palermo è piaciuto di più e dopo aver subito il pari si è scosso, dando il meglio. Il mal di pancia è acuito da un rigore apparso molto generoso in diretta, con Zamparini pronto a tuonare: «Gli arbitri ce l’hanno con noi. Ennesimo grande torto: è Mancosu ad andare verso Goldaniga. Banti ha fatto sbagliare Rizzoli». Frasi dure, ma in sala stampa Tedesco ha spento l’incendio dopo aver rivisto il replay: «Il penalty ci può stare». Insomma, a freddo si ragiona meglio e allora il punto lievita e prende consistenza. Anche perché il Carpi ha avuto la palla dei 3 punti, ma la Lasagna indigesta non è stata servita a tavola da un ingordo ed egoista Di Gaudio. GILA SÌ, MBAKOGU NO Partenza lenta, perché Castori sceglie l’assetto prudente (una sola punta) nella speranza di attirare in campo aperto gli avversari per poi colpirli con la velocità di Letizia e Di Gaudio. Il Palermo non abbocca, resta abbottonato. Così gli emiliani sono costretti a fare la partita, scoprendosi. Un paio di azioni pericolose sono illusorie: Mbakogu è quasi sempre spalle alla porta e soprattutto non ha l’istinto del killer. E così alla prima occasione passano gli ospiti: Gila sembra la Carrà, ma la sua spaccata brucia tempo e speranze di Gagliolo e Belec. I rosanero sfiorano il bis, mentre il Carpi si deprime. Negli spogliatoi Castori fa ammenda: dentro Lasagna, si passa a due punte. E i biancorossi diventano arrembanti. Ma per il pari serve la variabile Cristante: appena entrato perde una palla sanguinosa sul pressing di Lasagna che innesca il contatto Goldaniga Mancosu. La punta non fa nulla per evitare il contatto, ma il rigore non è un’invenzione. Il miglior Palermo, paradossalmente, si vede ora. Con personalità cerca il colpo del k.o. Il Carpi accetta il rischio e come detto all’ultimo respiro sfiora la vittoria. Sarebbe stato troppo”. Questa l’analisi del match Carpi-Palermo condotta dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.