L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo che ha vinto ad Ascoli all’ultimo respiro.
Il Palermo cambia marcia e conferma il suo ruolo di grande all’interno di questo campionato di B. La vittoria di misura ad Ascoli, seppur arrivata in extremis, non è stata un caso, bensì la prova del nove. Tanti i punti conquistati nelle tre recenti vittorie consecutive, che confermano le serie intenzioni di voler far sognare una piazza adesso pronta per l’atteso ritorno in A. I circa 500 tifosi siciliani presenti al Del Duca, nonostante la distanza quasi abissale con il capoluogo marchigiano, hanno fornito un’altra risposta chiara di quanto il popolo rosanero ci crede e vuole assumere un ruolo centrale nel cercare di ottenere una storica impresa al fianco della squadra.
Il protagonista La zampata di Mancuso, ancora una volta bomber decisivo di questa categoria, potrebbe essere stata la scintilla in grado di innescare la miccia giusta per lanciare la formazione di Corini. Un giocatore determinante in questa fase del cammino per sopperire al momento no che sta vivendo capitan Brunori, ancora a secco di gol. I siciliani sembrano davvero avere tutto: una difesa granitica, tanta qualità, geometrie di gioco ben chiare, forza mentale e soprattutto la capacità di non mollare la presa fino all’ultimo secondo. Proprio come avvenuto sugli sviluppi del decimo corner calciato. A farne le spese è stata alla formazione di Viali che in questo confronto cercava di invertire l’andamento negativo dei risultati ottenuti nel nuovo percorso intrapreso dal club attraverso l’arrivo del nuovo allenatore e il contestuale processo di restaurazione dell’organico.
I bianconeri sono riusciti a rendere la vita difficile agli ospiti per gran parte del confronto con una prestazione contraddistinta da tenacia e compattezza. Le qualità di chi vuole ottenere la salvezza prima possibile. Ma se i padroni di casa da un lato sono riusciti a produrre una buona fase di non possesso, di certo dall’altro hanno dovuto recriminare a fine gara sotto il profilo delle occasioni create. Davvero troppo poche e irrilevanti rispetto alla grande quantità di uomini portati in area avversaria e ai pericoli costruiti costantemente dal Palermo. L’arma vincente sono state le azioni su calci piazzati, ma Viali si deve inventare qualcosa.