Gazzetta dello Sport: “Il Palermo di Platt «Rinforzi? Non ora. Prima la serenità»

È l’unico uomo di calcio del nuovo corso inglese. In attesa di capire meglio gli scenari futuri di una società che deve ancora prendere forma, l’unica certezza è che David Platt è il referente sportivo della nuova proprietà, una figura portata dalla Global Futures Sports Entertainment. Il suo passato da giocatore con la nazionale britannica e in Serie A negli anni ’90 con le maglie di Bari, Sampdoria e Juventus, oltre che di allenatore, lo pongono come un punto di riferimento che dovrà affiancarsi a RinoFoschi che, di fatto, resterà a svolgere il ruolo
di d.s. Anche l’ex centrocampista non è in grado, al momento, di fornire delle indicazioni in previsione futura, come il mercato di gennaio. «Io sono rappresentante della compagnia, dò dei consigli – spiega -. Il Palermo di gennaio è una cosa di cui dobbiamo parlare anche con la squadra, che non ha certo fatto male, essendo prima in classifica. Noi non possiamo entrare pensando a cosa ha di bisogno la squadra, anche perché non abbiamo visto le partite. Abbiamo fatto questo viaggio per questo, per parlare con i dirigenti e con l’allenatore, con chi ha vissuto le vicende del Palermo. Dobbiamo sentire di cosa hanno bisogno e dare il nostro supporto fino alla fine della B».
UN AIUTO Il suo rapporto con Clive Richardson, nasce da lontano e per questo si è fatto coinvolgere in questa nuova avventura nella quale non è ancora stato definito il suo ruolo. «A casa mia piove,quindi venire qui è bellissimo–dice sorridendo -. Conosco Clive da dodici anni lui è rappresentante della compagnia che rappresenta la nuova proprietà, mi ha chiesto di dargli una mano. Vediamo come va, sono qui oggi e non so quale ruolo potrò avere in futuro. Sto solamente dando una mano, ho delle idee calcistiche e la cosa più importante è aiutare la squadra che finora sta facendo bene. Il mio consiglio per ora è dare tranquillità, perché qui stanno succedendo davvero
grandi cose. Siamo venuti per dare tranquillità, sicurezza e pace. Quello che conta sono i ragazzi che vanno in campo e i dirigenti. Chiaramente c’è un po’di confusione, per questioni extracampo. Le cose importanti, adesso, sono le prestazioni. A partire da sabato a Padova. La società deve andare avanti». CAVANI, PECCATO Palermo per lui è un’esperienza tutta nuova. Da giocatore non ci sono tracce che lo legano al rosanero.«Non ho mai giocato qui, neanche nel Mondiale del‘90 o contro il Palermo. C’è però una cosa indiretta che mi lega al Palermo: ai tempi del City abbiamo cercato Cavani, che era cresciuto qui, purtroppo è andato al Psg». Ha ricevuto le telefonate di molti ex suoi compagni di squadra, magari anche per qualche consiglio. Intanto dopo questa fugace apparizione rientrerà in Inghilterra, ma tornerà a breve per svolgere il suo compito. «Mi hanno chiamato, una volta venuta fuori questa cosa. Quello che mi diranno è importante, ma quel che importa di più sono le parole di chi ha vissuto e lavorato a Palermo. Sono loro che conoscono la situazione –conclude -. Ora non resto a Palermo, vado a casa e non so quando tornerò. Sono stati un paio di giorni pieni di meeting, sicuramente torneremo a breve per stare al fianco della società». Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.