“Stoppato nella striscia positiva, annullato sul piano del gioco nel secondo tempo, quando si è mostrato spaesato e confuso. Un Palermo irriconoscibile è costretto a tornare coi piedi per terrain merito alla leadership del campionato. E i dubbi che la richiesta di fallimento della Procura possa avere influito sulla prestazione di ieri aumentano, riavvolgendo il nastro della partita. Si è rivista una squadra incerta come non accadeva da tempo e poco incisiva. Tedino dovrà correggere qualcosa. La batosta rimediata col Cittadella è troppo pesante. Il tecnico è il primo a saperlo. «Abbiamo perso meritatamente, il Cittadella ha avuto più fame ed è stata più squadra di noi – ammette-. La prima mezz’ora è stata buona, ma non è bastata, siamo stati poco cattivi e incisivi e ci siamo innervositi. Non credo che le questioni societarie abbiano influito sul match. La squadra è stata bene in campo per 30 minuti, a me è piaciuta, abbiamo creato occasioni importanti, ma non siamo stati incisivi nei 20 metri, poi ci siamo sfaldati e non siamo stati più squadra, come con il Novara, ma il Cittadella è molto più forte del Novara. Avevo detto che avremmo incontrato una delle squadre più forti del campionato, dovevamo fare una prova migliore, invece il voto è bassissimo soprattutto riferito all’ultima ora». […]. CHIEDIAMO SCUSA Anche Bellusci non usa mezzi termini e boccia la prestazione del collettivo. «Purtroppo abbiamo sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, ci assumiamo tutti la responsabilità, dei passi falsi ci possono stare, l’errore da non commettere è disunirci e ripartire subito forte – dice il difensore -. Al primo episodio negativo ci siamo sciolti, demerito nostro ma anche merito del Cittadella. Volevamo dare continuità di risultato per restare in vetta e magari aumentare il divario, chiediamo scusa a tutti, ma la B non è affatto facile»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.