Gazzetta dello Sport: “Il Palermo baby riscrive la storia. Supera l’Inter e per la prima volta va in finale al Viareggio: «Battiamo anche la Juve»”

“Viareggio si tinge di rosanero. La Primavera del Palermo centra la sua prima storica finale alla Coppa Carnevale, domani alle 15 contro la Juventus, permettendo al club di Zamparini di confermarsi al vertice del calcio giovanile. E dopo anni di duro lavoro, Giovanni Bosi ottiene un nuovo prestigioso traguardo, grazie al 3­2 rifilato all’Inter campione uscente. «Ma per noi questa non è certo una sorpresa – dice orgoglioso il tecnico rosanero –. Sappiamo il valore dei nostri ragazzi, sappiamo quello che possiamo fare e dove possiamo arrivare. La vittoria del torneo non deve essere un sogno, ma un obiettivo reale: abbiamo dei ragazzi bravi in cui crediamo, non abbiamo ancora fatto nulla, perché le finali non vanno giocate, ma vinte». La carica di Bosi è straordinaria e le sue parole sono ben scolpite nella testa dei giocatori. Nel tunnel dello spogliatoio dello stadio dei Pini lo ripetono un po’ tutti i ragazzi rosanero: «Le finali non si giocano, si vincono», ripetono mentre lasciano lo spogliatoio per salire sul pullman. E poi sottolineano il segreto del Palermo: «La nostra forza è il gruppo, nessuno ha uno spogliatoio unito come il nostro». Le parole sono dei tre leader di questa squadra, il portiere Marson e le stelle offensive La Gumina e Lo Faso. LA FORZA DEL GRUPPO Emozione, orgoglio, convinzione. Ecco i tre ingredienti con cui il Palermo ha riscritto la storia. L’emozione di giocarsi un titolo prestigioso, l’orgoglio di essere quasi tutti palermitani o comunque siciliani, la convinzione di potersela giocare contro qualsiasi avversario. Lo sottolinea Antonino La Gumina, capocannoniere del torneo con 7 reti, che con la doppietta di ieri ha raggiunto i 10 centri in tre edizioni della Viareggio Cup: «Se giochiamo con cuore e testa possiamo battere chiunque – dice il centravanti rosanero –. È il terzo anno che facciamo bene qui, finalmente siamo arrivati in finale e vogliamo vincerla». Due anni fa la corsa rosanero si fermò in seminale ai calci di rigore, contro l’Anderlecht. In quel gruppo si mise in luce il portiere Alastra, premiato come miglior numero uno del torneo. Oggi, tra i pali, c’è Leonardo Marson: «È un orgoglio aver centrato la finale – dice –. L’Inter è una squadra che investe tantissimo, ma noi siamo stati superiori. Peccato per il primo gol, dove potevo fare meglio, ma ora voglio solo godermi la vittoria. Questo gruppo merita di arrivare lontano». Chiude Simone Lo Faso: «Per noi palermitani questa è una gioia doppia e dedichiamo la vittoria alla società, che è sempre molto attenta ai giovani. Ho visto buone squadra qui, ma tutte fondate su 11/12 titolari mentre da noi non esistono riserve, siamo tutti molto validi». La Juventus è avvisata”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito alla semifinale vinta ieri dai baby rosa.