Gazzetta dello Sport: “Il paisà di Brooklyn Tra soldi, kung fu, hockey ed esercito. Proprietario di un team Nhl, vorrebbe fare un regalo al figlio, tifoso rosanero”

“Qualcuno a Palermo potrebbe trasalire, ascoltando la descrizione di Vincent Viola, l’italoamericano di Brooklyn che sarebbe vicino all’acquisto del club rosanero: «Un tipo camaleontico e irascibile», ha raccontato un suo amico alla rivista Fortune qualche tempo fa. Non sembrerebbe un gran cambiamento, almeno dal punto di vista caratteriale. Ma sarebbe alquanto riduttivo limitarsi a queste poche parole. Il fatto è che Vincent – che vorrebbe regalare il Palermo al figlio John, rampante presidente della National Italian American Foundation e tifosissimo rosanero –, non ama rilasciare interviste e preferisce rimanere nell’ombra, nonostante sia a capo della Virtu Financial dal 2008, società di brokeraggio da lui fondata a New York. FILANTROPO Vincent Viola ha origini umili. Suo padre era un camionista a Brooklyn, dove il potenziale successore di Zamparini è considerato un filantropo: ha costruito una scuola elementare a Bushwick, quartiere disagiato di Brooklyn, la John Paul II Family Academy, e ha donato 10 milioni a istituzioni varie, fra cui il Combatting Terrorism Center dentro West Point. Perché Viola è soprattutto un ex soldato: nel 1972 fu mandato a studiare alla prestigiosa accademia militare, uscì nel 1993 con il grado di maggiore. Fu allora che alcuni amici di Broccolino lo indirizzarono nella finanza. Fino a ricoprire l’ambita posizione di chairman del Nymex, la borsa dei contratti mercantili fra il 2001 e il 2004. Fu lui a riaprire con coraggio il mercato pochi giorni dopo l’attentato delle Torri Gemelle. AMBIZIONI Aggiunge un suo ex collega: «E’ un uomo carismatico e intelligente. Sa come influenzare le persone, un vero maestro: è un fenomenale uomo d’affari con la cura maniacale dei dettagli. Pensa in grande e trova sempre le persone più adatte per portare a termine le sue idee e le paga profumatamente». Dicono che si sia fatto da solo, ma che fosse un po’ titubante nei primi investimenti: «Perché mica usi denaro del monopoli, quelli sono soldi tuoi e rischi di perdere tutto». Cattolico devoto, ha praticato il kung­fu e nel settembre 2013 ha acquistato i Florida Panthers di Miami, team di hockey Nhl. Quest’anno sono stati eliminati al primo round dei playoff e poche ore fa ci sono stati due drastici cambi nei ruoli chiave della dirigenza. Magari un altro segnale che è l’uomo giusto per Palermo”.  Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.