L’edizione online de “La Gazzetta dello Sport” ha stilato il pagellone della 13^ giornata del campionato di serie B dando un voto molto basso al Palermo.
I voti dopo l’ultimo weekend: alla Cremonese, la cura Stroppa funziona e il Lecco si dimostra ammazzagrandi. Ascoli, Brescia, Spezia flop
8,5
Vanoli e il Venezia, passo da A
Secondo posto consolidato, con tre gradini scalati verso la vetta distante ora solo 2 punti. Il turno pre sosta ha sorriso al Venezia, uscito vincitore col Catanzaro da una partita complessa in cui ha dimostrato anche capacità di saper soffrire (soprattutto nell’ottimo primo tempo dei calabresi, quando Vanoli è passato al 3-5-2). Gli ingredienti per sognare ci sono tutti: l’impianto di gioco, solido e collaudato, fa da cornice ad alcuni singoli di categoria superiore. Se Johnsen e il ritrovato Busio vincono la sfida della continuità di rendimento – il regista Usa sogna anche l’Olimpiade –, con la Serie B hanno poco a che vedere. E l’alto profilo del lavoro di Vanoli è certificato dai numeri, dopo un anno (è arrivato in Laguna il 12 novembre scorso): in 39 partite da allenatore del Venezia ha conquistato 19 vittorie e 67 punti.
8
Cremonese, Coda e le alternative di lusso
Da quando c’è Giovanni Stroppa in panchina, la Cremonese ha conquistato 16 punti (gli stessi del Parma capolista, a partite dalla sesta giornata). Gli effetti della cura si iniziano a vedere, su di un organico che ha la qualità media complessiva maggiore di tutta la B. Dal successo di Brescia – relativamente “facile”, per le condizioni dell’avversario – emergono la capacità di chiudere rapidamente i conti nel primo tempo, la costanza sotto porta di Massimo Coda (9 gol, 120 in B a -15 dal re di tutti i tempi Schwoch) e l’incidenza dei cambi: quanti possono permettersi di far alzare dalla panchina Tuia, Ghiglione, Collocolo, Majer e Okereke (andato anche a segno)? Da verificare sul medio periodo il portierino Jungdal, già dimostratosi affidabile ma chiamato a non far rimpiangere l’infortunato Sarr.
4
Palermo, un mese da incubo
A sintetizzare i giorni che si stanno vivendo in casa Palermo, ci ha pensato capitan Brunori: “Chiediamo scusa ai tifosi, i fischi sono giusti perché fatichiamo a fare passaggi di un metro”. Senza giri di parole, come è giusto che sia dopo un mese che ha reso fragili le fondamenta di una squadra costruita (senza tema di smentita) per andare dritta in Serie A. Il ko contro l’ottimo Cittadella rappresenta il punto più basso del Corini-bis, allenatore ora nel mirino dei tifosi. Nelle ultime cinque partite, successive alla precedente sosta, sono arrivati soltanto quattro punti (anche se la classifica, con il terzo posto, non è d’emergenza). Dando per acquisita la continuità tecnica – il City Group non sembra intenzionato a cambiare allenatore – va quantomeno risolta la grande problematica della condizione atletica e degli infortuni muscolari. Il Palermo, rispetto agli avversari, ha meno energia (e salute) nelle gambe. Una mancanza imperdonabile nel calcio moderno.