L’edizione online de “La Gazzetta dello Sport” ha stilato il pagellone della 15^ giornata di serie B.
Ecco le pagelle della serie B dopo quindici giornate di campionato. Protagonisti, gol ed episodi dell’ultima giornata
8,5 Parma e Venezia, la fuga buona?
Per il momento, nessuno come loro. I punti di vantaggio sul terzo posto sono 6 e danno l’idea di una gerarchia per la promozione diretta ben definita, molto più che nelle passate stagioni: per insidiare Parma e Venezia, chi sta dietro – da capire chi sia a tirare il gruppo – deve cambiare passo, sperando allo stesso tempo che le fuggitrici vadano in debito d’ossigeno. A oggi non se ne vedono i presupposti: la squadra di Pecchia, a La Spezia, ha dimostrato di saper vincere anche partite “sporche” in cui carattere e voglia finiscono per contare più di altre doti. Vanoli, stendendo l’Ascoli, ha avuto la conferma di trovarsi tra le mani esperienza e qualità diffusa in una rosa profonda. Il graduale inserimento di Jajalo – mediano di categoria superiore – e il recupero di Pohjanpalo rappresentano gli ulteriori margini di miglioramento sulla strada verso la promozione. Anche se il tecnico ha fatto bene ad ammonire: “I cavalli vincenti si vedono a fine corsa, non abbiamo fatto niente”. Siamo noi a dire, però, che un eventuale crollo del Venezia ci sorprenderebbe.
7,5 Como, gli accorgimenti di Cesc
Accompagnato da diversi (giustificati) dubbi quando ha preso il posto di Moreno Longo, Cesc Fabregas sta utilizzando l’intelligenza calcistica del fuoriclasse che è stato per gestire questa sua prima esperienza in panchina. Sette punti in tre partite, pur senza aver dovuto saltare ostacoli insuperabili. Il catalano ha ereditato una macchina calcistica solida e ben costruita, che non aveva senso smontare. E allora ha apportato solo qualche piccolo accorgimento: Barba per esempio, da centrale difensivo, è diventato maggiormente partecipe alla prima costruzione. E poi c’è Abilgaard – titolare nelle ultime due, ma a tratti lo era stato anche con Longo -, che in mezzo al campo garantisce maggiore forza fisica e a Bolzano ha trovato anche il suo primo gol (il danese non segnava da novembre 2021, quando giocava ancora in Russia). Terzo posto davanti al frizzante Catanzaro. Già la prossima contro il Modena, vero e proprio scontro playoff, può dire tanto.
4,5 Bari e Palermo, crisi profonda
Le grandi del Sud si ritrovano accomunate dalla profonda delusione di piazze calde e appassionate, che si alimentavano di altre aspettative. Le due situazioni sono però molto diverse. La squadra di Corini è stata esplicitamente costruita per andare in A e lo scivolamento nella zona playoff “bassa” rende chiaramente l’idea di come gli ingredienti non siano stati scelti al meglio. E le responsabilità del tracollo – striscia di 6 partite senza successi – siano da condividere tra i vari livelli decisionali (metodi di lavoro, scelta di alcuni giocatori – di cui non si discute la qualità -, valutazioni tecniche). Il Catanzaro di Vivarini, che gioca a memoria dalla passata stagione, è tra l’altro il peggiore avversario in cui può inciampare una squadra che invece non ha certezze. Diversi i presupposti, invece, per il Bari: il d.s. Polito si è preso tutte le responsabilità – evidentemente, anche nella costruzione della rosa – di una stagione degenerata fino ad avere solo 2 punti di vantaggio sulla zona playout. “Da capire se l’eventuale ritorno di Mignani – ipotizzato in queste ore, ma sul quale non arrivano conferme – possa essere la soluzione.