“Tre lettere dopo trent’anni di Berlusconi: GSR, acronimo di «Golden Sand River», il fiume dalla sabbia dorata. GSR è un fondo speculativo cinese con sedi a Pechino, in California, a Hong Kong, a Singapore. Fino a ieri, in Italia, non ne parlava nessuno. Ventiquattro ore dopo, la sigla identifica i più probabili proprietari futuri del Milan. Bloomberg, sito di riferimento per la finanza, ieri mattina ha cambiato la giornata dei milanisti. Una notizia, alle 10.34 del mattino, con una foto. In sintesi: Sonny Wu, businessman cinese, è uno degli acquirenti del Milan. Di più, è il leader di una cordata di cui fa parte anche Steven Zheng, businessman con interessi nell’energia solare. Prima le precisazioni: il nome cinese di Sonny Wu è Shenjun Wu. Poi le conferme: la Gazzetta ha avuto conferma della bontà dell’informazione. Si era capito subito, a sensazione: troppo evidente la scia dell’energia solare, campo in cui opera anche Nicholas Gancikoff, uomo chiave dell’operazione e molto più che mediatore, con il suo «Solar Investment Group». Wu e Zheng, infatti, fanno parte della cordata rappresentata da Galatioto e Gancikoff, su questo non ci sono più dubbi. Il nome di riferimento però resta GSR: il fondo raccoglie denaro da diversi finanziatori e li utilizza per operazioni di compravendita, anche ad alto rischio. Wu è il fondatore di «GSR Ventures» e uno dei cinque «managing directors», gli uomini di riferimento. PROSSIMA SETTIMANA Il Milan, se l’affare si chiuderà, passerà di mano al 100%, questa ormai è una certezza: niente 20% per Berlusconi e Fininvest. Questa modifica di strategia ha cambiato un po’ anche lae dinamiche della trattativa. Da un lato, in positivo: GSR entrerebbe in controllo totale del club. Dall’altro, in negativo: il passaggio di proprietà totale obbliga a inserire nuove clausole, a definire nuovi dettagli che allungano i tempi della firma del preliminare. La settimana prossima però dovrebbe essere quella decisiva: dopo molti rinvii, il momento sembra vicino anche se le rivelazioni non aiutano. Galatioto, Gancikoff e i loro uomini davano grande importanza alla segretezza: le rivelazioni non hanno fatto piacere e di certo non agevoleranno la trattativa. SCENARI La considerazione apre il capitolo dei dubbi. I primi, istintivi, ripensando alle parole di Berlusconi. Se il presidente uscisse dalla società, non avrebbe modo di controllare impegni e investimenti per i prossimi tre anni. Sarebbero Wu, Zheng e gli altri acquirenti – in tre lettere, GSR – ad avere in mano completamente il futuro del Milan. I tifosi, almeno, sono supportati dalla logica: il club è valutato 500 milioni e, se un gruppo così importante investe così tanto, lo fa per riportare il Milan in alto con investimenti di primo piano. Gli altri dubbi sono economici. Sonny Wu non è nella classifica Forbes degli uomini più ricchi della Cina, particolare sottolineato più volte ieri sui social. La questione resta sul tavolo, ma probabilmente ha senso guardare la situazione nel suo complesso. Non è giusto pensare a Wu come al classico imprenditore che investe il suo denaro nel calcio. Ormai abbiamo imparato a ragionare in altra maniera. L’eventuale portafoglio del nuovo Milan non sarebbe Wu, non sarebbe Zheng: sarebbe GSR, fondo che parla di un miliardo di dollari sul suo sito, per cui si è ragionato di una raccolta da 5 miliardi di dollari. BARBARA OUT La situazione, anche in questo senso, si è evoluta nelle ultime ore. In GSR negli ultimi giorni sono entrati nuovi piccoli finanziatori – il fiume dalla sabbia dorata si ingrossa – e si è capito che Barbara Berlusconi non farà parte del futuro. Niente posto in consiglio di amministrazione, se Fininvest (quindi la famiglia Berlusconi) uscirà dal Milan. La partita resta aperta per Galliani. Nicholas Gancikoff è sempre più il probabile amministratore delegato del Milan 2016-17: alle firme dovrebbe trovare un accordo con GSR per restare in società con un ruolo di primissimo piano. A quel punto, si capirà se Galliani resterà – magari per un periodo di transizione, come guida sul mercato – oppure se lascerà il club in altre mani. STADIO Più sicuri altri passi, a breve o lungo termine. Uno, il mercato: nei prossimi giorni arriveranno pochi milioni, come confermano le trattative bloccate. La grande parte dei 100 milioni di cui si parla in questi giorni arriveranno al closing, tra fine settembre e ottobre, a mercato chiuso. Due, lo stadio. Gancikoff ha esperienza nel settore e il nuovo Milan punterà sicuramente sull’impianto di proprietà per risalire. Il resto è più nebuloso e sono i paradossi di queste ore: si scoprono due nomi, ma le certezze diminuiscono”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.