“L’Akragas si prepara a scrivere i titoli finali di una stagione vissuta sull’ottovolante dell’incertezza. Il compito spetta a Pino Rigoli. Ha acciuffato per i capelli una squadra desolata riportandola al sicuro. Missione non facile perché a metà Gennaio sostituiva Nicola Legrottaglie raccogliendo una pesante eredità. Confortato dall’aritmetica ed incurante dei 5 punti di penalizzazione che avrebbero collocato l’Akragas a ridosso delle migliori, il tecnico messinese fa il pieno di complimenti specchiandosi nel riconoscimento dell’”Italian sport Awards” che lo ha giudicato migliore allenatore dell’anno della Lega Pro. FELICE «Sono lusingato e contento per i risultati conseguiti. Quando ho accettato di tornare ad Agrigento sapevo che sarebbe stato impegnativo. Adesso sembra tutto facile ma posso garantire che non è andata affatto così». Razionalità, equilibrio, lucidità. Componenti fondamentali per recuperare una situazione complicata. Le 7 vittorie di fila ottenute all’inizio hanno dato un grande sprint elevando l’autostima di calciatori ed ambiente. «Tutti abbiamo svolto un grande lavoro collettivo. Vista la situazione a gennaio potevamo pensare che i playout avrebbero già rappresentato un grande traguardo. Invece non sono serviti atti straordinari per mantenere la categoria. La partita della svolta penso sia stata quella col Monopoli. Il successo contro il Catania ci ha invece dato grande certezza». CHIUSURA C’è da finire contro il Benevento promosso in B e c’è da raccogliere il grande ringraziamento della tifoseria. «Il campionato non poteva terminare nel modo migliore. Salvi in anticipo con un risultato da festeggiare in casa». La vera festa di Pino Rigoli è però rimandata all’eventuale riconferma. Il suo contratto scade a giugno. Alla società l’ardua sentenza”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.