“Un calcio di punizione del palermitano Lo Sicco condanna il Messina all’uscita dalla Coppa Italia al termine di una gara equilibrata, in cui i giallorossi, schierati con le seconde linee, non hanno demeritato, mostrando buona personalità. Lucarelli, alla prima sconfitta stagionale, si è affidato a Capua e Ricozzi per creare gioco, ma sotto misura è mancato il guizzo vincente per capitalizzare la mole di gioco costruita. «Ci è mancata la necessaria cattiveria negli ultimi venti metri – ha detto il tecnico toscano – e nel calcio, se non si finalizzato le azioni, diventa difficile portare via i risultati. Da ex attaccante, posso dire che sotto porta bisogna giocare con… la bava alla bocca. Peccato, perché avevamo preparato bene la gara, alla fine siamo stati condannati dall’unico tiro in porta del Taranto». LA RETE Il golpartita al 38’: la conclusione potente di Lo Sicco dai 25 metri ha piegato le mani a Russo. In mezzo, due tiri ravvicinati di Milinkovic che hanno impegnato Pizzaleo e una conclusione sbilenca di Madonia. Messina a tratti padrone del campo nel primo tempo, una volta sola in difficoltà su una galoppata in contropiede di Potenza al 24’ conclusa con un inutile passaggio a centro area. Nella ripresa, il ritmo è calato, i giallorossi non sono riusciti a creare pericoli, se non per un tiro di Capua respinta in angolo dalla difesa, seguita da un colpo di testa a lato di Bruno sul susseguente angolo. CALO Lucarelli ha inserito Pozzebon, Palumbo e Ferri, ma solo nel finale Ricozzi da lontano ha messo i brividi allo sparuto pubblico di casa. «Il calo è stato fisiologico, avevo in campo diversi giovani esordienti – ha spiegato Lucarelli – e giocatori che hanno avuto poco spazio in campionato. La differenza? L’ha fatta la voglia di vincere del Taranto»”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.