L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo pronto a trasformare il proprio campionato con il mercato.
Nei box si stanno avvitando gli ultimi bulloni, si assemblano i pezzi di ricambio e si lucidano le carrozzerie. I bolidi sono pronti a tornare in pista riposati e aggiustati in vista della fase decisiva del campionato. L’andata è alle spalle, nel weekend comincia il ritorno. Vediamo cosa dobbiamo aspettarci.
Corsa alla A. La squadra che ha avuto il cammino più regolare ha preso il largo: Parma dunque campione d’inverno, in fuga a +6 e determinato a tenersi a bada i rivali. I quali hanno avuto un cammino ben diverso, tra alti e bassi più o meno lunghi. Che anche nel ritorno potranno capitare ancora e a chiunque: chi li saprà gestire meglio, andrà in A. Dal Venezia al Como, oggi appaiati al secondo posto, fino alle big Cremonese e Palermo, senza trascurare Modena, Catanzaro e Cittadella: ci provano tutti. Ricordando che un anno fa i playoff li ha vinti il Cagliari, che a fine andata era in forte ritardo, e che li ha fatti (bene) il Venezia, che al giro di boa era in zona-retrocessione. Quindi occhio a chi oggi sembra lontano.
Questa è la vera chiave di volta. Perché a gennaio si può cambiare il destino di una squadra: nel bene, di solito, ma anche nel male se si alterano gli equilibri interni. C’è chi il mercato non lo vuole fare (Parma, Cittadella), chi non lo può fare (Sampdoria) e chi lo vede come ancora di salvezza (tanti). Tutti si sono mossi in anticipo, ma come al solito tanta carne al fuoco verrà servita solo agli ultimi giorni, sprecando un mese di campionato. Però serve. Cremonese e Palermo sono i club più attenzionati, bisogna aspettarsi sorprese dal Como, in generale si cercano 2-3 ritocchi mentre in coda sono annunciate vere e proprie rivoluzioni che però faticano a maturare (vero Ascoli?). E’ vero che gli sviluppi del Decreto Crescita hanno fatto cambiare strategia ai club di A e quindi non si stanno liberando tanti giocatori per la B, ma adesso basta con gli indugi. L’occasione di migliorarsi va sfruttata.
Le altre variabili Non solo il mercato cambierà lo scenario. Intanto bisogna vedere se verrà confermata la tendenza (record, da quando la B è tornata a 20 squadre) delle tante vittorie in trasferta. Molto dipenderà dall’atteggiamento delle squadre, che fino a quando manterranno un calcio propositivo potranno raccogliere punti anche fuori casa, ma se dovessero cominciare a giocare per il pareggino probabilmente si farebbero del male da sole. Certo, nel ritorno i punti pesano, ma chissà: quando arriveranno i primi caldi, inciderà di più la gestione dei giocatori d’esperienza o la freschezza dei giovani talenti?