Gazzetta dello Sport: “Il mercato delle squadre di serie A”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” fa il punto sul mercato delle squadre di serie A: “A volte ritornano. E hanno un obiettivo preciso: conquistare un posto al prossimo Europeo. Stephan El Shaarawy e Ciro Immobile, fratelli d’Italia che non hanno trovato fortuna all’estero, ritornano a casa per ritrovare gol e certezze. Montecarlo e Siviglia le prigioni dorate nelle quali non sono riusciti a imporsi. Inevitabile allora il dietrofront, per prendere la rincorsa verso la Francia. Antonio Conte aspetta entrambi speranzoso. IL RITORNO Dopo un avvio positivo El Shaarawy è scivolato in fondo alle gerarchie del tecnico Jardim. L’allenatore del Monaco in più di un’occasione ha dichiarato di non ritenere l’ex milanista fondamentale per il proprio progetto. Insomma, una chiara ammissione di come nel Principato cercassero di evitare il riscatto del classe ’92. Ad alimentare i contrasti, le 8 gare da subentrante e le 7 sostituzioni ricevute nelle prime 19 giornate di Ligue1. Nel Faraone è così cresciuta l’insofferenza e la voglia d’Italia. Le sirene della Serie A hanno iniziato a riecheggiare da metà dicembre. Il primo club a prendere informazioni è stato il Sassuolo: un sondaggio che non ha avuto ulteriori sviluppi nei giorni successivi. Più forte l’interessamento di Genoa e Bologna. In particolare, quello del presidente genoano Enrico Preziosi, da sempre un grande estimatore di El Shaarawy, sin dai tempi in cui il giovane Stephan divenne «Faraone» trascinando nel 2010 la Primavera allenata da Chiappino allo Scudetto di categoria. I colori rossoblù sono rimasti nel cuore di El Sha, così come quel Giampiero Gasperini che lo lanciò 16enne in Serie A in un Genoa-Chievo del 2008. Il feeling è ancora forte e proprio la presenza in panchina di Gasp è uno dei motivi che attira El Shaarawy verso il ritorno al Genoa. Con la benedizione del Milan, che detiene la proprietà del suo cartellino. ADIOS SPAGNA Se Atene piange, Sparta non ride: i 18 mesi da globetrotter per l’Europa non hanno sorriso a Ciro Immobile. Da capocannoniere della A col Torino era sbarcato a Dortmund nell’estate 2014 per rimpiazzare un certo Robert Lewandowski. Klopp, per portarlo in Bundesliga, aveva sborsato 20 milioni di euro. Appena 3 reti in 24 presenze in campionato e un inserimento complicato avevano convinto il goleador di Torre Annunziata a cambiare aria. Destinazione Spagna. Il Siviglia, fresco vincitore dell’Europa League, ha acquistato il centravanti in prestito con obbligo di riscatto per 12 milioni. Dopo pochi mesi, però, la sua avventura alla corte di Emery è già ai titoli di coda. Appena 255 minuti giocati nella Liga (seppure con il gol nella vittoria contro il Real Madrid) e troppe esclusioni sono alla base della nostalgia canaglia di Ciro verso il nostro calcio. La Samp ha acceso i radar, con il presidente Ferrero che, dopo Eto’o e Cassano, sogna un altro colpo. Sullo sfondo anche il Napoli, che pensa a Immobile come vice Higuain nel caso di partenza di Manolo Gabbiadini, un altro degli attaccanti che punta all’Europeo. Le pretendenti per lui non mancano (Fiorentina e Inter in primis), De Laurentiis però lo valuta 20 milioni di euro. Con l’idea di giocare da titolare per avere più chance in chiave azzurra, Manolo potrebbe liberare il posto per Immobile nel domino degli attaccanti. CASO PEPITO Solo gli infortuni hanno cancellato dai radar di Coverciano un talento come Giuseppe Rossi. Pepito vorrebbe rimanere a Firenze e aver garantita una continuità di impiego. La Fiorentina invece lo lascerebbe partire volentieri, ma senza dover contribuire al pagamento dello stipendio. Diversi club si sono fatti avanti, purché si tratti di un affare low cost. Per uscire dall’intreccio, è fissato per le prossime ore a Firenze un nuovo appuntamento tra l’entourage di Rossi e i dirigenti viola. Magari una via d’uscita per Pepito si troverà, perché per tutti è la soluzione più conveniente. La Fiorentina non vuol partecipare all’ingaggio, che resta pesante (un milione e mezzo) nonostante il recente sacrificio di Rossi. Il club punterebbe anzi a ottenere un indennizzo per il prestito o a legare la cessione a un eventuale, cospicuo diritto di riscatto. L’altra parte, cioè Pepito e staff, spinge perché la Fiorentina aiuti nella ricerca di una soluzione e che l’aiuto si traduca in un bonifico per lo stipendio del giocatore. Dalla Spagna si sono mosse Betis e Malaga, ma non hanno casse così ricche. In A piace tanto al Bologna, che dopo aver rigenerato negli anni Novanta Roberto Baggio e Beppe Signori potrebbe completare il tris di «resurrezioni»”