Gazzetta dello Sport: “Il mercato: cosa ha detto, cosa dirà”

“Qualche bagliore, tante trame (soprattutto per l’estate) e un gennaio meno movimentato che in passato, nonostante un aumento del giro d’affari. Dietro l’operazione­monstre dell’Inter per Roberto Gagliardini, il passaggio di Pavoletti al Napoli e l’affondo della Juve per Rincon, oltre che l’investimento per Caldara (nel 2018), si fatica a trovare affari rilevanti. Anche perché il Milan non è andato oltre il prestito per Deulofeu e Ocampos. Soprattutto sono calati gli arrivi dall’estero. E questa è una tendenza nuova, interessante. Per molti versi positiva. Nelle ultime settimane abbiamo visto le grandi all’opera, per una sorta di prova generale. Nei prossimi mesi si preannunciano tanti scontri e per obiettivi di primissimo piano. Gli spunti abbondano. Gli interrogativi anche. Proviamo a capire cosa sta accadendo, in funzione di quel che avverrà. 1Questo mercato d’inverno si differenzia dai precedenti. Perché? «Si è speso un po’ di più del recente passato, ma i colpi stavolta appaiono figli della programmazione. Chi ha ambizioni ha preferito rimandare gli investimenti al più ricco (anche di opportunità) periodo estivo. Le altre società, invece, hanno evitato di cambiare per il solo gusto di cambiare, privilegiando i progetti d’inizio stagione. E, poi, ha inciso quella classifica con i verdetti in parte emessi in coda,senza trascurare l’effetto­ghiaccio delle rose bloccate a 25 giocatori: non era facile pescare fuori, rispettando i vincoli legati al vivaio e alla formazione italiana. Il dato più positivo, comunque, è l’approdo nella massima serie di un gruppo di talenti provenienti dal campionato di B. Morosini, Beghetto, Faragò e (in prospettiva) Orsolini: speriamo che questi ragazzi facciano da apripista a un numero sempre maggiore di talenti fatti in casa». 2Sono esagerati i 28 milioni di valutazione per il neo interista Gagliardini? «L’Inter ha alzato l’asticella per spiazzare i concorrenti e indurre subito in tentazione l’Atalanta. Il centrocampista bergamasco è giovane e si è inserito bene. Le incognite restano, ma quest’operazione dimostra come i pezzi siano in salita anche nel mercato interno per la ritrovata concorrenza tra le big. È una spesa in linea con la politica dei grandi club europei che non lesinano sui cartellini, soprattutto se gli ingaggi sono contenuti». 3I prezzi, allora, saliranno in vista dell’estate? «L’effetto­Gagliardini si fa già sentire. Il Sassuolo che valuta Defrel 25 milioni, quanto chiederà per Berardi? E poi la clausola da 100 milioni concordata dal Torino con Belotti ha già abbattuto una simbolica barriera psicologica. Occhio anche alla Juve che evita ora spese a casaccio per pensare in grande a luglio. Sono tutti segnali che fanno intravvedere un 2017 da record». 4C’è il rischio di una fuga di talenti? «Non più di tanto. I cinesi restano pericolosi, ma ormai il governo di Pechino ha imposto un limite di spesa. Semmai sarà la Premier a fare la parte del leone. I nostri club più importanti sono ormai attrezzati, in media hanno maggior capacità di spesa. Grazie ai soldi dei nuovi proprietari e ad un risanamento piu diffuso. Sarà un 2017 effervescente sul fronte interno. Anzi, mettiamo nel conto che possiamo elevare il livello del campionato con nuovi talenti. Speriamo anche con qualche campione». 5Sarà un duello tra Juventus e Inter nel prossimo mercato? «Sulla carta Suning ha già dimostrato di voler rendere la vita difficile ai campioni d’Italia. Dai duelli per Berardi e Gabriel Jesus alle lame appena incrociate a Bergamo. Ma occhio all’imminente closing del Milan. Mister Jonghong Li s’è impegnato a spendere 150 milioni di euro per rafforzare la squadra di Montella. E ci sono i segnali di una manovra offensiva dei rossoneri. Le rivali sono impazienti di sbarrare loro la strada, magari inducendo i nuovi arrivati a dei dispendiosi rialzi. Il nuovo management milanista è determinato ad evitare certe trappole, ma il gioco delle aste sarà rischioso per tutti». 6Chi ha più armi a disposizione? «La Juve continua a fare corsa a sé. Non solo per il fatturato, ma anche perché gode dei vantaggi della programmazione degli anni passati. Così ha meno da fare, anche se ha la responsabilità di puntare al top. E non può sbagliare. Il nuovo corso delle milanesi esce dai binari noti. Invece il Napoli ha appena avviato un intelligente progetto di ringiovanimento. Perciò può svolgere un ruolo da outsider da non sottovalutare. Anche la Roma promette battaglia e ha una base tecnica rilevante: il gap finanziario, però, va colmato al più presto». 7C’è un’occasione persa che può incidere nella lotta per lo scudetto? «La Roma aveva messo gli occhi su Defrel e il francese avrebbe potuto elevare non poco il potenziale offensivo della squadra di Spalletti. Ma il Sassuolo ha tenuto duro a quota 25 milioni di euro, inducendo i giallorossi a mollare la presa. Certo, Squinzi ha le risorse per pensare in grande, ma è altrettanto vero che l’asse con la Juve ha avuto un peso anche in questi frangenti. La sensazione è forte, anche se non ci saranno mai prove al riguardo». 8Tornano i conti nei trasferimenti in Serie A, includendo la sessione chiusa il 31 agosto scorso? «Grosso modo le nostre società hanno preso la strada giusta. Sono cresciute le vendite del 44 per cento (come dimostra il report Fifa) e in parallelo sono rimasti costanti gli investimenti con un calo del 5 per cento rispetto al 2015. Una prova che si spende con più giudizio e con competenza. A tal proposito meritano una citazione Simeone junior come Schick soltanto per riferirsi ai nuovi stranieri. E poi gli italiani in ascesa sono la prova che il coraggio viene ripagato». 9Donnarumma può davvero andare alla Juventus? O il Milan riuscirà a blindare a breve l’erede di Buffon? «È una fase delicatissima: non a caso Mino Raiola è intervenuto alla sua maniera per zittire i critici di Gigione nell’ambiente rossonero. La Juventus spera di approfittare di questa situazione di stallo (e di incertezza), in attesa che il club rossonero cambi pelle. Il nuovo management farà di tutto per rassicurare il suo portiere, sia dal punto di vista economico che da quello tecnico. Ma l’insidia bianconera è concreta: non va sottovalutata». 10Verratti può davvero tornare in Italia? «Il giocatore non ha nascosto il desiderio di misurarsi finalmente in Serie A e ciò giustifica le grandi manovre in atto: soprattutto quelle di Inter e Juventus. Ma il Psg ha già dimostrato di non lasciare molto spazio alle ambizioni altrui. Il rischio è di una Waterloo, perché l’emiro Al Thani quando si impunta non dà udienza a nessuno e non ne fa certo una questione di prezzo. Del resto il centrocampista abruzzese guadagna già oltre sette milioni di euro a stagione è il costo del suo cartellino rischia di superare i cento milioni. La sensazione è che non si dovrà aspettare a lungo per capire se il sogno può diventare realtà. Anche perché solo se il giocatore esce allo scoperto (e si prende le sue responsabilità) può accadere davvero qualcosa di clamoroso».”. Questo quanto scritto da “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio