Gazzetta dello Sport: “Il Licata sogna lo sgambetto: «Facciamo un regalo ai tifosi. Ricciardo pericolo numero uno»”
L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” parla di “febbre altissima” in casa Licata in vista della sfida di oggi contro il Palermo. Sono stati staccati oltre 1000 biglietti per il settore ospiti e la storia parla di intrecci tra i rosanero e gli agrigentini. La prima figura che viene in mente – si legge – è quella di Zeman, tecnico che nel 1983 si trasferì dalla Primavera del Palermo al Licata travasando moltissimi giovani rosanero. C ’erano il bomber La Rosa, Maurizio Schillaci, cugino di Totò, e poi ancora i vari Modica, Taormina. C’era anche il difensore palermitano Castrenze Campanella che porta lo stesso cognome dell’attuale allenatore del Licata,che di nome fa Giovanni. Ma è solo un caso di omonimia – chiarisce il quotidiano -, Giovanni Campanella è di Catania «ma, da siciliano mi auguro la promozione del Palermo. Non sarà facile, però, i rosa hanno iniziato tardi la preparazione, potrebbero pagare questo fattore. Poi, in D – spiega Campanella – il girone di ritorno è un campionato a parte». A proposito di quel legame col passato, Campanella èuno che vuole restare aggrappato al presente, «perché bisogna pensare che la realtà è la D. Al Barbera ci saranno tanti licatesi che lavorano a Palermo, giochiamo anche per loro. C’è simpatia a Licata per il Palermo, ma vogliamo dare una soddisfazione a i nostri tifosi, non andiamo per fare una passeggiata». Pericolo… emozione Ci proverà Campanella a fare il primo sgambetto alla capolista, anche se dovrà fare a meno del bomber Cannavò squalificato. «Ma ho altri elementi di qualità come gli attaccanti Adeyemo e Gallon. Del Palermo, Ricciardo è il pericolo numero 1, anche se il problema della mia squadra può essere l’aspetto emotivo: spero che i ragazzi non si emozionino davanti a un pubblico come quello del Barbera. Il Licata sorpresa? Sarei presuntuoso se dicessi che mi aspettavo 14 punti in 7 partite, ma ce la giochiamo con tutte alla stesso modo. Abbiamo affrontato il Savoia, abbiamo perso, non giocando bene, ma non sono rimasto impressionato. Potrò capire di che pasta è fatto il Palermo e fare un confronto col Savoia, solo dopo averlo visto da vicino».