Gazzetta dello Sport: “Il gallo Belotti segna e canta anche d’estate. Il Torino se lo gode”

“Che Belotti, ragazzi. In mezzo ci sono state le vacanze con la bella Giorgia in quel paradiso dell’arcipelago caraibico delle Turks e Caicos, ma il Gallo non ha mai smesso di cantare, iniziando la nuova stagione con lo stesso vizio che aveva palesato chiudendo la vecchia: ossia segnando a raffica. Certo, i gol estivi vanno tarati e valutati per quel che pesano davvero; di sicuro, però, per un attaccante segnare aiuta a segnare, è la terapia migliore per guardare al futuro con ottimismo. DIECI GOL Da Bormio in avanti, finora ha griffato dieci gol il giovane attaccante che ai tifosi meno giovani dal palato prelibato ricorda Ciccio Graziani. E se le triplette contro Olympic Morbegno e Casateserogoredo valgono soltanto per la statistica, le altre reti hanno un significato particolare. A partire dalla doppietta al Renate, realizzata quando il Toro era in difficoltà – l’unica mostrata finora in questo avvio di stagione – e sotto di due gol, con quella esultanza rabbiosa che evidenzia la voglia di vincere di un ragazzo mite che in campo si trasforma. E se è vero che a Lisbona, contro il Benfica, il 22enne Andrea non ha timbrato il cartellino, è altrettanto vero che la sua prestazione è stata comunque ben al di sopra della sufficienza, soprattutto in quella fase iniziale in cui la squadra, forse intimidita dall’atmosfera speciale consacrata al Grande Torino, faticava a rialzare la testa. L’altroieri, poi, è toccato a Nyland vedere i sorci verdi: il portiere della nazionale norvegese, che difende anche i pali dell’Ingolstadt, nei primi sette minuti di partita si è ritrovato a benedire la traversa sulla spaccata di destro del Gallo, prima di inchinarsi al suo colpo di testa da vero «rapinatore» d’area di rigore. SOGNO AZZURRO Nulla di nuovo, però, per chi lo ha scoperto già nella scorsa stagione: dal girone di ritorno in avanti, infatti, è stato lui a trascinare il Toro a suon di gol. Da gennaio a maggio il bomber di Calcinate ne ha infilati undici – sei di destro, quattro di mancino e uno di testa, ma tutti pesanti – tanto da accarezzare il sogno di assaggiare fin da subito la maglia azzurra «vera», dopo il percorso netto in Under 21, nove gol in diciotto partite. Sperava nella convocazione per lo stage azzurro pre­Europeo di fine maggio, ma Antonio Conte ha guardato altrove e lo ha lasciato a casa. Rimandato più che bocciato, visto che sarà probabilmente proprio il suo mentore Giampiero Ventura ad alimentarne il sogno, avvalorando al tempo stesso la profezia formulata dall’ex tecnico granata non appena, un’estate fa, Belotti sbarcò al Toro proveniente dal Palermo. «Andrea è sulla strada giusta per arrivare in azzurro e per arrivarci in pianta stabile: per la voglia, per come si allena, per quel pizzico di sfrontatezza e per l’umiltà. E poi garantisce tanta gamba ed entusiasmo a chiunque» disse all’epoca il neo commissario tecnico azzurro. Adesso si tratta di tradurre subito le parole in fatti. E Belotti conosce il modo per convincere Ventura a chiamarlo fin dalla prima tornata azzurra: continuare a segnare, magari già oggi pomeriggio contro i tedeschi del Lipsia”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio