Gazzetta dello Sport: “Il caso che agita la serie B. Adesso la Reggina rischia anche l’esclusione dal campionato”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un articolo a firma Nicola Binda nel quale si sofferma in merito alla questione relativa alla Reggina che rischierebbe addirittura l’esclusione dal campionato di B.

Il comunicato della Lega B sull’Assemblea di ieri a Milano si è esaurito con la pubblicazione delle date di playoff e playout. In realtà durante l’incontro il tema caldo è stato quello che da settimane sta agitando il campionato. Si tratta del caso Reggina, che ha messo in subbuglio le 19 rivali, interessate a saperne di più: il presidente Mauro Balata si muoverà con la Figc (attraverso la Covisoc) e la stessa Reggina per approfondire. Anche se Marcello Cardona, presidente del club, durante la riunione milanese ha già cercato di spiegare la situazione ai colleghi.

Il caso. La materia è complessa. A fine dicembre la Reggina ha fatto richiesta di concordato al Tribunale per la ristrutturazione del debito, vista la mole ereditata dal nuovo proprietario Felice Saladini. Da quel momento ogni spesa deve essere autorizzata dal giudice: l’ok è sempre arrivato per la gestione ordinaria (anche gli stipendi, a quanto pare), non per i contributi. Che non sono stati pagati in toto. Da qui il dubbio dei 19 club. Balata deve garantire la regolarità del campionato, e la Reggina rischia tanto: si va da una penalizzazione di 2 punti fino all’esclusione dal torneo.

Primo passo Lunedì scorso Balata ha convocato una riunione della commissione Licenze nazionali perché i rumors necessitavano di chiarezza. Dopo che è stato risolto il caso (diverso) del Genoa, che ha portato al patteggiamento di 1 punto in tempi accettabili, questo rischia di avere una lunga coda. In primis alla Reggina viene contestato il mancato rispetto della scadenza del 16 febbraio per i contributi (non l’Inps, slittata per tutti al 16 marzo): sono quasi 2,9 milioni, ma non si sa a quante mensilità si riferiscano. Una violazione che dovrebbe portare alla segnalazione della Covisoc alla Procura Figc, all’indagine e al deferimento, con il -2. Qui la difesa della Reggina è chiara: proprio il giorno 16 il Tribunale ha scritto al club di non pagare perché i contributi rientrano nella ristrutturazione complessiva del debito. Insomma: la volontà di pagare c’era, ma una legge dello Stato avrebbe imposto lo stop. Ma il Tribunale era a conoscenza delle conseguenze sull’ordinamento sportivo?

Il rischio Questa è la chiave di tutto. Se per un bimestre saltato si rischiano 2 punti, per due (o più) bimestri scatta l’esclusione. La Reggina ha calcolato il rischio e si sente tutelata dalla legge dello Stato, ma l’ordinamento sportivo ha le sue regole: il Tribunale l’ha considerato? Il braccio di ferro è assicurato. Senza contare i rilievi «morali» mossi dagli altri club, che parlano di «concorrenza sleale» in sede di calciomercato: non quello di gennaio, quando la tagliola del Tribunale ha consentito solo operazioni in entrata non superiori economicamente a quelle in uscita. Tutti quindi aspettano chiarezza: se saranno 2 punti saranno felici quelli in corsa per la A, se sarà esclusione saranno felici quelli che si devono salvare (ci sarebbe una retrocessione in meno), se invece sarà assoluzione sarà felice la Reggina. Ma una dura battaglia l’attende.

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Redazione Ilovepalermocalcio