L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle difficoltà inerenti al campo che sta vivendo il Palermo, con un centrocampo al di sotto delle aspettative. Ecco quanto riportato: “Passo lento e fase di involuzione. Dal centrocampo arrivano segnali allarmanti, come reparto e negli interpreti. I segnali provenienti da Cremona sanno di vecchi difetti tornati a galla. Gli avversari nell’ultima sfida hanno vinto nella zona mediana, dove coperture preventive e velocità di manovra, nel Palermo, hanno difettato, per lentezza in fase d’interdizione e poca lucidità in quella d’impostazione. […] Jajalo, per esempio, ha debuttato nel 2019 con due prestazioni al di sotto dei livelli mostrati nell’ultimo anno solare. Il bosniaco nel 2018 tra la scorsa e questa stagione si era distinto per dinamismo e forza, migliorando anche qualche lacuna in fase d’impostazione. Si era parlato, infatti, di un centrocampista ritrovato che aveva messo alle spalle le annate negative in Serie A. VECCHI DIFETTI Ora sembra essere ricomparso, pericolosamente, il giocatore lento e impacciato in entrambe le fasi gioco. La quantità di palle perse contro la Cremonese è stata imbarazzante, da una di queste è nato il gol del vantaggio dei grigiorossi all’ultimo secondo del primo tempo. […] Pure nella gara persa con la Salernitana, gol a parte, si è visto un giocatore in regresso. Da uno dei pilastri storici, ormai, della squadra ci si aspetta un ritorno a prestazioni decise, sotto il profilo caratteriale e tecnico. E’ vero che giocare con un contratto in scadenza, quando le voci che arrivano sul fronte della nuova società sono tutt’altroche rassicuranti, non è semplice, però è anche vero che centrare la promozione in Serie A vorrebbe dire molto in termini di ingaggi futuri, anche per lo stesso centrocampista. Del resto Jajalo ha ammesso di aver accettato questa situazione e di pensare unica mente all’obiettivo primario del Palermo, sapendo bene di avere una proposta sul tavolo di rinnovo automatico per altri due anni in caso di promozione. A STENTO Di involuzione si può parlare anche per Chochev, in verità mai tornato su standard convincenti quest’anno, per via del lungo infortunio che lo ha costretto ai box dall’ultima giornata dello scorso campionato. Il bulgaro è tornato a giocare una partita l ’8 dicembre e finora ha accumulato solo sette presenze. La sosta, poi, di sicuro non lo ha agevolato nel ritrovare il ritmo gara, però la sensazione nelle ultime due gare è stata quella di un giocatore in sofferenza, che non riesce a prevalere nei confronti diretti con gli avversari. […] Non l’ha aiutato nemmeno il ruolo di esterno in cui lo ha adattato Stellone a Cremona. Se Chochev non torna in fiducia non incide, ha bisogno certamente di ritrovare consapevolezza nei propri mezzi e questo può avvenire soltanto attraverso una sana iniezione di carattere. Al Palermo servono i suoi inserimenti tra le linee. RISUCCHIATO Chi ha finito per risentire dell’andamento generale del centrocampo è Murawski, quest’anno in verità mai travolgente come nello scorso campionato. Ha giocato da titolare soltanto dieci volte, senza impressionare. Però tra i tre centrocampisti è quello che ha provato ad arrendersi per ultimo. Al Palermo servono i suoi muscoli e la capacità di ringhiare sugli avversari, così come ha bisogno che i tre titolari, così in evidenza nel campionato scorso, tornino sui livelli visti appena pochi mesi fa. […]”.