Gazzetta dello Sport: “Il Brescia fa festa allo sprint. Palermo, brutti segnali”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sconfitta del Palermo sul campo di Brescia.

La notte di San Lorenzo si è allungata di una settimana, culminando con un lungo cross di Dickmann all’ultimo minuto, trasformato in una stella cadente sulla testa di Adorni. Con un perfetto colpo di testa, Adorni ha deciso l’open day della Serie B. Per il quarto anno consecutivo, il Brescia ha vinto la gara d’esordio, riprendendo da dove aveva lasciato nella scorsa stagione e confermando le buone impressioni suscitate in Coppa Italia (vittoria per 3-1 contro il Venezia). Il successo è stato meritato, soprattutto grazie a un secondo tempo di alto livello.

Al contrario, il Palermo ha subito una battuta d’arresto. Sotto la guida di Alessio Dionisi, la squadra è ancora in fase di rodaggio e mostra alcuni dei difetti della scorsa stagione: stanchezza, poca concretezza e mancanza di cattiveria, aspetti che hanno contribuito alla sconfitta. Questa continuità con il passato non è un buon segnale.

Il Brescia, nonostante il caldo opprimente, ha saputo gestire la partita con intelligenza. Dopo un primo tempo di attesa, la squadra si è scatenata nella ripresa, creando numerose occasioni fino al gol decisivo. Il merito va in gran parte a Dickmann, che ha recuperato il pallone e ha effettuato il cross per Adorni, autore del primo gol del torneo, un’impresa per chi la scorsa stagione aveva segnato solo una volta. Il Brescia avrebbe potuto segnare già prima, con Bertagnoli e Borrelli che hanno mancato di poco il bersaglio. Anche il portiere del Palermo, Desplanches, è stato chiamato a salvare la sua squadra in più occasioni, ma alla fine il Palermo è crollato sotto la pressione.

Il Palermo, impegnato in un trittico di trasferte (Brescia, Pisa e Cremona) a causa dei lavori al Barbera, ha mostrato segnali preoccupanti. Se la vittoria in Coppa Italia contro il Parma aveva fatto ben sperare, questa sconfitta rappresenta un passo indietro. Il 4-3-3 di Dionisi, che in fase di possesso si trasformava in un 3-4-3, ha funzionato solo a tratti. Gomes si abbassava tra i centrali per impostare il gioco, ma mentre Lund ha mostrato qualche buona giocata, Diakité è stato disastroso in difesa, con interventi fuori luogo. Un brutto presagio è arrivato intorno alla mezz’ora, quando Gomis, in uscita su Borrelli, ha subito un infortunio al ginocchio destro. Il portiere ha rifiutato la barella, ma la sua condizione è da valutare. Desplanches, subentrato al suo posto, non ha fatto rimpiangere il compagno.

Nel primo tempo, il Palermo ha avuto il controllo del gioco e creato alcune buone occasioni, ma Lezzerini è stato chiamato a una sola parata, all’inizio della ripresa, su un tiro di Ranocchia. Con il passare dei minuti, le idee dei rosanero si sono offuscate, e il loro gioco scolastico e poco produttivo non ha portato a nulla. Sembrava che il Palermo potesse resistere agli assalti del Brescia, ma alla fine il muro ha ceduto. Un brutto segnale, perché per vincere un campionato, bisogna saper soffrire.