“Dall’apocalisse all’ottimismo. Dopo il clima di tregenda che i vertici dello sport italiano hanno evocato per una possibile eliminazione dell’Italia dal Mondiale, ad andare controcorrente – oltre ai calciatori – c’è anche Michele Uva, direttore generale della Figc. «Nessuna depressione – spiega a Torino, a margine del Premio Ghirelli -. Anzi, tutto il movimento può e deve essere ottimista. La Nazionale ha tutte le potenzialità per arrivare al Mondiale e noi ci crediamo». STADIO In vista dei playoff, poi, Uva aggiunge: «Non è ancora decisa la sede della partita casalinga. C’è un lotto di 3-4 stadi idealmente opzionati: sapremo il nostro avversario il 17 ottobre ed entro il 19 decideremo. Di sicuro sceglieremo una sede storicamente vicino alla Nazionale, che si riempia, così da star vicino agli azzurri». In pole, per il momento, ci sono Milano al Nord e Palermo al Sud, ma non è chiusa la possibilità di fare un bis torinese. SARRI Alle lamentele di Sarri sui calendari internazionali, Uva ribatte: «Calendari e finestre li fa la Fifa. C’è aperta una discussione ma dipende dai format dei campionati. Con Ventura, e grazie alle società di A e B, abbiamo intrapreso il percorso degli stage, più semplice che cambiare le finestre internazionali». Da ricordare, infine, come ieri sia stato presentato il Bilancio Integrato federale per il 2016. Poche cifre cardine: il calcio è lo sport più seguito in Italia con 32 milioni di persone interessate, 4 milioni di praticanti, 1,4 milioni di tesserati e 1.600 partite disputate ogni giorno. Fornisce 1,1 miliardi di contribuzione fiscale, con un fatturato di circa 3,7 miliardi, cioè circa l’11% del Pil del calcio mondiale. Per questo non andare in Russia sarebbe davvero un fatto in controtendenza con la nostra storia e il nostro presente»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.