Il calcio dei grandi lo ha già assaporato da un po’, ma Nino La Gumina è e rimane un bambino. Un ragazzo cresciuto a pane e gol. Lo ha detto anche sua mamma Silvana, poco dopo l’esordio in Serie A contro il Milan, che quando guardava dalla finestra di casa sua il campo di Capaci – dove è nato e cresciuto – non faceva altro che scalciare. Quel 4 aprile 2015, quando Iachini lo lanciò nella mischia per provare a recuperare lo svantaggio, rimane il giorno più bello della sua carriera, ma quello che sta succedendo in questi giorni, nei quali la sua stella sta brillando più di tutte al Torneo di Viareggio, è indimenticabile. GOLEADOR Già lo scorso anno, a Viareggio, lui e il suo «compare» Accursio Bentivegna lasciarono il segno. Due gol a testa agli australiani dell’APIA Leichhardt, due reti di Accursio e una di Nino con il Milan e il 20, con gol di Bentivegna, al PSV Eindhoven. Il cammino si interruppe con la sconfitta agli ottavi con la Roma ma il Palermo si accorse di avere due bambini prodigio, blindati fino al 2019 per garantire un futuro radioso al club. ESPLOSIONE Quest’anno, dopo aver assaporato la prima squadra, la sua stagione con la Primavera non era iniziata nel migliore dei modi. Poi, 12 gol in 13 partite e un super Torneo di Viareggio. Doppietta con gli africani del Mounana, gol al Feyenoord, al Genoa negli ottavi e all’Entella nei quarti. Adesso non solo è pronto per essere protagonista in prima squadra (quest’anno solo 8’ a Torino il 27 settembre), ma lo vogliono anche fuori dall’Italia (piace tanto al Braga). Su di lui ha fatto uno splendido lavoro Bosi, tecnico della Primavera, che pretende tantissimo da Nino. Ma prima di pensare al futuro, c’è una semifinale contro l’Inter da giocare (domani alle 15, diretta RaiSport 1). E chissà se prima di entrare in campo non scalcerà, come faceva quando guardava il campo dal balcone di Capaci.