Il Palermo del futuro sta cominciando già a prendere forma. Due i passaggi prioritari: la figura del ds e quella dell’allenatore. Tutto è nelle mani del d.g. Fabrizio Lucchesi che, in questi giorni incontrerà Rino Foschi e successivamente Delio Rossi. L’edizione odierna di “La Gazzetta dello Sport” fa il punto della situazione in casa rosanero, sia sul punto di vista dell’allenatore che da quello del ds. Rossi , essendo stato una scelta dell’attuale ds dovrà attendere l’esito del confronto tra i due dirigenti. A Foschi, che ha ancora un anno di contratto,verrà chiesto di proseguire nel suo lavoro nell’ ambito tecnico con compiti che saranno confinati al suo ruolo di direttore sportivo, vista la presenza di un direttore generale. Per il dirigente cesenate sarebbe un piccolo ridimensionamento, dopo l’attività a tutto campo degli ultimi due anni svolta prima a Cesena e poi a Palermo. Bisogna capire se Foschi accetterà di avere qualcuno sopra di lui a cui riferire.In teoria, in una società strutturata con quadri dirigenziali sarebbe una situazione normale, come normale dovrebbe essere un minimo di autonomia di azione di un ds. È anche vero, però,che i rapporti, almeno iniziali,tra Lucchesi e Foschi non siano stati propri idilliaci. Oltre le frizioni non è un mistero che il ds, durante la trattativa per la cessione della società, aveva manifestato la propria preferenza per il fondo statunitense York Capital piuttosto che per Arkus. Al di là di qualche frizione al momento dell’acquisizione da parte dei Tuttolomondo, però ,pare che la nuova proprietà,sia realmente intenzionata ad avvalersi delle competenze di Foschi e che non siano soltanto dichiarazioni di facciata.Forse anche perché dopo il no di Capozucca, per quanto il contatto sia stato smentito da Lucchesi,ci si è resi conto che avendo a libro paga uno dei migliori in Italia nel suo campo sia il caso di provare a vedere se ci sono i margini per andare avanti insieme. Bisogna capire se il ds sia realmente intenzionatoa proseguire la sua avventura a Palermo, anche se è difficile immaginare che in caso contrario sia disposto a dimettersi, così come,stando a quello che filtra,è altrettanto difficile pensare che la società proceda a un eventuale licenziamento.
L’alternativa c’è ,anche un piano B che potrebbe prendere forma e coincide con il nome di Aladino Valoti. Il suo ritorno, qualora ci fosse una fumata nera con Foschi,sarebbe la logica conseguenza della politica di contenimento dei costi esposto da Tuttolomondo, dal momento che l’ex ds ha ancora un anno di contratto che andrebbe soddisfatto comunque. Se il Palermo si ritrova con due ds da pagare, stranamente alla voce allenatori non ce n’è uno.