L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” fa il punto sui mercati di gennaio in casa Palermo. Ecco quanto si legge: “Puntellare una rosa bisognosa di tempo per assimilare gli schemi di Ballardini o investire su nomi importanti per una salvezza sicura? Dubbio di fine anno per Zamparini. Un aiuto per prendere la decisione giusta può darglielo il suo stesso operato da quando ha preso il club rosanero nel 2002. Da allora, 13 sessioni invernali di mercato, tanti nomi buoni ma anche parecchi bidoni: saper cambiare è importante, ma se si sbaglia diventa deleterio. RIVOLUZIONE L’esempio da manuale è il disastroso gennaio 2013 con la rivoluzione di Lo Monaco (10 acquisti e 10 cessioni!) che portò Sorrentino (un merito, però era inseguito da un anno) ma anche Formica, Sperduti, l’ammiraglio Nelson e… la Serie B. Chi ricorda poi – andando più indietro nel tempo – i vari Labrin, Mehmeti, Savini, Paolucci, Celustka, Cani, Possanzini o il mitico Matusiak? Spese più o meno ingenti con flop annesso. MOSSE GIUSTE Da Foschi a Perinetti passando per Sogliano e Sabatini, il mercato di riparazione ha però anche portato in dote talenti come Hernandez, campioni come Balzaretti e fenomeni come Cavani. Poche e oculate operazioni in entrata è il trend recente (3 nel 2014 e 3 l’anno scorso). Una curiosità, dal 2009 (escludendo il 2010) ogni gennaio è arrivato un importante tassello del Palermo di oggi: nel 2009 Morganella, nel 2011 Andelkovic, nel 2012 Vazquez, nel 2013 Sorrentino, nel 2014 Lazaar e nel 2015 Jajalo”.