L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sui costi del calcio in Tv.
Con l’assegnazione dei diritti televisivi in Europa ormai definita, emerge un dato significativo: la Serie A continua a essere il campionato meno costoso per i telespettatori italiani. Questo a fronte dei costi ben più elevati che i tifosi devono affrontare in altri Paesi europei come Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Tuttavia, nonostante il vantaggio economico per gli utenti, la pirateria rimane una piaga che sottrae ingenti risorse all’industria calcistica italiana.
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Per la stagione 2024-2025, l’intera Serie A sarà disponibile su DAZN, con un costo mensile che varia tra i 29,91 e i 34,99 euro a seconda dell’offerta scelta. Nel 2021, l’abbonamento base a DAZN costava 29,99 euro, lo stesso prezzo del 2022, mentre nel 2023 è stata introdotta la formula dell’Annual Pass, che ha permesso di abbonarsi a meno di 25 euro al mese scegliendo l’opzione Standard. Gli utenti possono scegliere tra diverse opzioni, inclusa l’offerta Plus, che consente di visualizzare contenuti contemporaneamente su due dispositivi non collegati alla stessa rete.
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Confrontando i costi, vedere tutte le partite della Serie A in Italia costa tra i 0,99 e gli 1,16 euro al giorno. Negli altri Paesi, invece, i costi sono molto più elevati: in Spagna si arriva a oltre 100 euro mensili, in Inghilterra a 92 euro per la Premier League, in Germania a 65 euro, e in Francia e Grecia a 45 euro. L’Italia è l’unico Paese dove è possibile seguire tutto il campionato in diretta abbonandosi a un’unica piattaforma, DAZN, fino al 2029. In Spagna, per esempio, servono due abbonamenti (Movistar e DAZN), in Inghilterra fino a tre (TNT, Amazon Prime Video e Sky), mentre in Germania ne servono due (DAZN e Sky).
La pirateria, tuttavia, rappresenta ancora una minaccia significativa per il calcio italiano, che si regge principalmente sugli introiti derivanti dai diritti televisivi. Secondo l’Osservatorio Fapav/Ipsos, la pirateria continua a crescere e sottrae circa un milione di euro al giorno all’industria calcistica. Per combattere questo fenomeno, da febbraio è stata attivata la piattaforma Piracy Shield, frutto della collaborazione tra Lega Serie A e AgCom, che ha consentito di bloccare entro trenta minuti le trasmissioni illegali e i siti segnalati. Entro fine 2024, questa piattaforma sarà sostituita da una nuova e più sofisticata, che dovrebbe dare un’ulteriore spinta nella lotta contro la pirateria.
Tuttavia, nonostante gli sforzi dei broadcaster, il tempo stringe e la sostenibilità finanziaria del sistema calcistico italiano resta a rischio, rendendo difficile pensare a una riduzione dei costi per gli utenti nel prossimo futuro.