“Non è la giornata del fioretto, per una volta si usa la mazza chiodata. Dopo cinque partite di ricami senza una stoccata, Paulo Dybala dovrebbe riposarsi e pazienza se ieri sera ha risentito aria calda di casa. La Juve è atterrata nella «sua» Palermo, ma oggi l’argentino potrebbe partire per la prima volta in panchina. Via a un attacco di pesi massimi: Mandzukic + Higuain, nove elevato al quadrato, doppio centravanti per confermare ai rivali che la ricreazione è finita. La tentazione, diventata realtà nel precampionato solo a Modena contro l’Espanyol, l’ha accarezzata Allegri in una rilassata conferenza della vigilia: «Possono giocare insieme: il croato nasce esterno, quindi può fare anche la seconda punta», ha detto. Quella prima volta agostana non aveva prodotto niente di memorabile, ma eravamo all’inizio delle avventure del Pipita. E poi qualche precedente illustre c’è pure da queste parti: IbraTrezeguet hanno fatto coppia e bene. In generale, per gli storici del calcio il primo caso celebre 60 anni fa: Hurst Hunt, inglesi campioni del mondo 1966. DE-DYBALIZZATA A oleare i meccanismi offensivi finora ci ha pensato Dybala, regista d’attacco più che punta, un magnete che attrae su di sé la palla e gli avversari, ma che gira troppo alla larga dalla zona rossa. L’ex palermitano non dovrebbe preoccuparsi, però, a sentire Allegri: «Non è nervoso, ma più cerca il gol e meno lo trova. Arriverà, è normale che quest’anno sia molto più difficile per lui, lo raddoppiano e lo triplicano». E a sentire il tecnico, non dovrebbero esserci problemi di assestamento nella prima Juve dedybalizzata: «Con Mandzukic e Higuain abbiamo un po’ di punti di riferimento davanti. Affrontiamo un Palermo diverso da 20 giorni fa, ma non possiamo andare via da lì senza i tre punti». ARTIGLIERIA Finora si è vissuto di dualismi, più di facciata che nei fatti. Giustamente Allegri tiene al suo bombardiere croato, ma quell’altro argentino ha numeri un filo migliori. Se Mandzu non ha ancora gioito, il Pipita sorride al ritmo di un gol ogni 54 minuti. Insomma, c’è un centravanti titolare e uno di riserva. E presto verrà anche il tempo di Pjaca, per Allegri «uno degli attaccanti esterni più forti che ci saranno in Europa». Il baby croato avrà un ambientamento più lungo di Morata, il 9 dell’anno scorso che ogni tanto raddoppiava con Mandzukic: lo spagnolo, però, era una punta più mobile e, in quel caso, il doppio centravanti sapeva un po’ di finzione. Stavolta, no: a Palermo l’artiglieria è pesante. «IO CI SONO» Poi da Vinovo una minifrecciata è arrivata fino a Napoli: «Sarri non va in conferenza? Mi spiace per i giornalisti, vanno lì e non lo trovano», ha detto Allegri. E poi, scherzando, l’aggiunta: «A scuola non ero presente, ma ci sono a tutte le conferenze…»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.