L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Simon Graves divenuto il nuovo beniamino dei tifosi dopo la sua buona prestazione all’esordio da titolare.
Siamo all’evoluzione della specie, al Simon 2.0. Graves come clone di Kjaer, con tutte le migliorie che la terra di Danimarca ha prodotto negli ultimi 15 anni a livello generazionale. Perché dopo la prestazione convincente all’esordio da titolare, al cospetto della capolista, la sensazione che Simon Graves sia addirittura più avanti dell’altro Simon nella stagione in cui arrivò a Palermo è molto concreto. C’è da dire che quando Kjaer venne acquistato nel 2008 dall’allora ds. Rino Foschi aveva 18 anni, mentre il nuovo beniamino dei tifosi ne ha cinque in più. Già, la piazza è già pazza di lui. I commenti sui social per il gigante biondo si sprecano. In molti lo hanno ribattezzato “The wall” e in effetti grazie ai suoi 191 cm Graves ha alzato notevolmente il muro della retroguardia di Corini. Ma quello che ha impressionato di più è stata la freddezza con la quale ha gestito la sua prestazione: gran senso della posizione e una forte propensione a giocare con una proprietà di palleggio poco comune a chi di mestiere fa il marcatore.
L’impatto di Graves è stato più che positivo. Adesso si attendono le conferme ma tutto lascia intendere che il club rosanero si è assicurato un giocatore di assoluto valore, muovendosi bene e per tempo. Perché l’ex difensore del Randers figura già da tempo nelle reazioni di diversi club. Chi ha avuto, però, il coraggio dl puntare subito su di lui è stata la società rosanero dopo un attento lavoro di scouting tra Manchester e viale del Fante, dove Il d.s. Rinaudo con la sua squadra ha approfondito i feedback provenienti uomini dei City Group. C’era la necessità di sopperire alla temporanea assenza di Bettella sul tavolo c’erano tre nomi, due di giocatori più strutturati, uno dei quali era Balkovec (con un passato In Italia e oggi in Turchia all’Alanyaspor) e poi quello di Graves. La scelta di scommettere su un giovane di prospettiva che offriva già ampie garanzie come Graves è prevalsa. Così il Palermo ha rotto gli indugi, bruciando anche la concorrenza di quelle società che lo avevano puntato per giugno, assicurandosi un elemento con qualità importanti a un costo molto vantaggioso che da qui ai prossimi mesi sarebbe magari diventato più alto.