“Più rassegnazione che rabbia. È questo il sentimento che prevale a Palermo in queste ore, a tutti i livelli. Tra i tifosi, ma anche dentro allo stesso spogliatoio. Il massimo auspicato dai tifosi, oggi, è chiudere il campionato con dignità. Sul banco degli imputati c’è solo Zamparini, la cui gestione della società appare sempre più scriteriata, sotto il profilo tecnico ed economico. L’aria che si respira in città, sa di funerale. Anche nella decisione di mollare tutto, i palermitani si sono schierati con Corini: «Dispiace, ma ha fatto bene» scrive Alberto su Facebook, commentando la notizia delle dimissioni. «Grande Eugenio – aggiunge Fabio –, l’onore prima di tutto». Massimiliano non solo manifesta stima per Corini, ma spera che nessuno accetti più di lavorare con Zamparini. Per la frustrazione Enrico arriva ad augurarsi il peggio: «Sarebbe meno umiliante un altro fallimento». Antonio, abbonato in gradinata da oltre dieci anni, promette che non andrà più allo stadio fin quando non ci sarà un cambio di proprietà. «Zamparini Game Over» è lo slogan scelto dagli ultras della curva Nord superiore per manifestare il loro dissenso. Ieri, un gruppo di loro ha aspettato oltre i cancelli di Boccadifalco la fine dell’allenamento diretto dal vice di Corini, Lanna, ma nessuno ha avuto l’ardire di contestare i giocatori, ritenuti più che altro vittime.
AVANTI UN ALTRO Il prossimo allenatore sarà il quarto dall’inizio del campionato, dopo Ballardini, De Zerbi e Corini. E chissà se sarà l’ultimo, viene da dire, visto che l’anno scorso furono 8 i tecnici che a vario titolo si alternarono sulla panchina: da Iachini a Ballardini, passando per Viviani, Tedesco, Bosi, Barros Schelotto e Novellino. Purtroppo pare che la parola programmazione sia stata cancellata nel vocabolario di Zamparini, come si intuisce anche dagli avvicendamenti che hanno riguardato il ruolo di ds: prima Foschi, con cui il presidente ha litigato a metà luglio, poi Faggiano, strappato al Trapani e già da un mese al lavoro per il Parma (a breve lo seguirà il tm Cracolici), quindi Salerno. Difficile costruire e progettare se si cambia così tanto. E come se non bastasse c’è la pletora di consulenti e consiglieri personali di cui Zamparini si circonda: dall’esperto Di Marzio al discusso Curkovic, senza dimenticare Foschi (a cui Zamparini si è rivolto fino a qualche settimana fa, prima di ingaggiare Salerno) e Simic, il cui ruolo appare difficile da spiegare“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.