“Punto fermo in difesa, perno dal quale far ripartire il nuovo Palermo. Mercato permettendo, perché Edoardo Goldaniga dopo il primo anno in A fa gola. Il Sassuolo e la Fiorentina lo tentano. Il Palermo, finora, ha alzato un muro, ma bisognerà resistere fino alla chiusura del mercato del 2 settembre. Il centrale cresciuto nella Primavera rosanero, però, si sente questi colori addosso. «Io sto bene a Palermo e voglio solo dare il massimo in campo. Le richieste di mercato fanno piacere, ma io sto bene qui e sento la stima di tutti. Anche i tifosi non hanno fatto mancare il loro affetto».
ANNATA DIFFICILE La prima stagione nel massimo campionato lo ha messo a dura prova sul campo e nell’ambito della vita personale, ma ha fatto di Goldaniga un giocatore più forte. «L’anno scorso era un anno di transizione, venivo da un anno di B e sapevo che sarei dovuto passare dalla panchina. Tutto sommato è stato un anno positivo. Ho affrontato il momento più difficile della mia vita. La scomparsa di mio padre è stata la peggiore doccia fredda della mia vita – racconta il centrale –. Ho passato mesi difficili, anche per l’infortunio, ma grazie alla famiglia e ai compagni ho superato questo momento. Tutti i tifosi mi sono stati vicino. Devo solo ringraziarli. Quando ero giovane mio padre mi ha dato i veri valori della vita, indirizzandomi sulla strada giusta. Ho avuto tante bocciature nel calcio e lui mi ha aiutato a non mollare questo obiettivo».
GIOVANI MA CON VOGLIA La stagione comincia senza molti volti fautori della salvezza dello scorso campionato e con un gruppo giovane. «Ho ritrovato un gruppo diverso, senza Sorrentino, Maresca e Gilardino, gente che ha dato tutto – ammette –. Ora si volta pagina, con un gruppo che ha voglia di fare. L’anno scorso avevamo creato con gli altri un rapporto anche al di fuori del campo e i vari Gilardino, Maresca, Rispoli e Cristante mi sono stati molto vicini. Un rapporto che non finirà». In compenso c’è Davide Ballardini, il tecnico della salvezza, nonostante in un primo momento sembrava che potesse non sedere più sulla panchina rosanero. «La stagione passata è stata travagliata, ma ci siamo salvati – conclude –. Il rischio di cambi in panchina non l’ho vissuto quotidianamente perché ero in vacanza, ma per fortuna sia il direttore che il presidente hanno scelto di tenere l’allenatore che ci ha portato alla salvezza»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.